È finita a Cerignola, nel Foggiano, la fuga di Tommaso Morra, uno dei capi storici delle cosiddette “batterie cerignolane” specializzate negli assalti ai portavalori. L’uomo, 49 anni, era latitante da febbraio quando era diventata definitiva la condanna a 12 anni e 6 mesi per il tentato colpo al caveau Mondialpol di Calcinato, nel marzo 2022.

Morra deve scontare ancora 9 anni e mezzo di carcere. A inchiodarlo sono state le indagini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Brescia.

Il nome di Morra era emerso come uno degli organizzatori del commando che tre anni fa stava per colpire il caveau bresciano con un arsenale da guerra: Kalashnikov, mitragliette Uzi, fucili a pompa e veicoli già pronti. Un piano che fu sventato grazie all’intervento della Polizia e dei Nocs, con 31 persone fermate in un capannone vicino all’obiettivo.

Dopo mesi di irreperibilità, la cattura del latitante segna un nuovo capitolo nella lotta alle bande armate che da anni tengono in allarme il Nord Italia con assalti a caveau e portavalori.

La cattura

La preparazione dell’assalto