L’abito lasciato da Anita Garibaldi a San Marino nel 1849 è arrivato al Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia” di Brescia dove sarà visitabile fino al prossimo 15 febbraio. La veste, normalmente conservata dai Musei di Stato della Repubblica di San Marino, sarà esposta come ultimo focus della stagione espositiva 2025.

Il vestito fu donato ad Anita dalle donne di Cetona durante la ritirata seguita alla caduta della Repubblica Romana. L’abito la accompagnò fino a San Marino, dove il 31 luglio venne scambiato con una veste più semplice nella bottega della merciaia Teresa Simoncini. Conservato dalla famiglia e più tardi divenuto oggetto di esposizioni risorgimentali fra Ottocento e Novecento, fu donato ai Musei di Stato sammarinesi nel 1949.

La Fondazione ha deciso di affiancare l’esposizione con il progetto “Anita Garibaldi – avatar narrante”, una mediazione digitale che mette in relazione l’abito e il dipinto Anita morente di Pietro Bouvier. Il contenuto è accessibile tramite Qr code.

Il consigliere comunale Francesco Tomasini ha definito l’arrivo dell’abito “un’occasione preziosa per valorizzare le collezioni attraverso linguaggi contemporanei”.

Secondo il direttore Stefano Karadjov, il progetto “suggella una relazione con i Musei Nazionali della Repubblica di San Marino e con il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino”.