L'arma utilizzata nell'agguato

L’arresto del 27enne, identificato come mandante dell’agguato avvenuto nei giorni scorsi a Montichiari, non è stato convalidato. Il Giudice ha però disposto la custodia cautelare in carcere dell’uomo e ora sono state rese pubbliche le motivazioni di tale decisione.

Dopo la ricostruzione della vicenda, ormai ben nota in cui l’uomo ha convinto il nipote tredicenne a sparare un colpo d’arma da fuoco nei confronti del rivale in amore, il Gip spiega perché l’arresto non è stato convalidato.

“Il fermo non è applicabile per l’assenza di un fondato pericolo di fuga – scrive il Gip – tenuto conto che l’indagato è stato identificato sul luogo del delitto e che non vi sono concreti elementi per ritenere che fosse in procinto di fuggire”.

Ciò non toglie però che l’individuo possa commettere il reato, vista quindi “gravità delle condotte” e “l’attuale pericolo di commissione di delitti della stessa specie” hanno portato il Giudice a disporre comunque la custodia cautelare. A ciò il Gip aggiunge che la condotta dell’indagato è “inquietante” visto il coinvolgimento “in modo spregiudicato” del nopote minorenne.

La custodia cautelare viene descritta quindi come “l’unica misura adeguata” per contenere “la spiccata pericolosità dell’indagato”.