Il premio Nobel per la pace 2020 è stato assegnato al Programma alimentare mondiale (Pam). Secondo quanto riferisce il comitato organizzatore del premio, quest’anno sono stati presi in considerazione per il premio 318 candidati, di cui 211 individui e 107 organizzazioni. Lo scorso anno il premio Nobel per la pace era stato assegnato al premier etiope Abiy Ahmed per i suoi sforzi nel raggiungimento di un accordo di pace tra il suo paese e l’Eritrea.

Un “commovente” riconoscimento del lavoro del personale dell’agenzia che “ogni giorno mette in gioco la propria vita per portare cibo e assistenza a quasi 100 milioni di bambini, donne e uomini in tutto il mondo”, le cui vite “sono spesso brutalmente lacerate da instabilità, insicurezza e conflitti”.

Lo afferma la stessa agenzia dell’Onu in una nota attribuito al direttore esecutivo David Beasley. “Ognuno dei 690 milioni di persone affamate nel mondo oggi ha il diritto di vivere pacificamente e senza fame. Oggi il Comitato norvegese per il Nobel ha acceso i riflettori globali su di loro e sulle devastanti conseguenze del conflitto. Gli shock climatici e le pressioni economiche hanno ulteriormente aggravato la loro situazione. E ora una pandemia globale, con il suo brutale impatto sulle economie e sulle comunità, sta spingendo altri milioni sull’orlo della fame”, si legge nel comunicato.

“Il premio Nobel per la pace non è solo del Pam. Lavoriamo a stretto contatto con governi, organizzazioni e partner del settore privato la cui passione per aiutare gli affamati e i vulnerabili è uguale alla nostra. Non potremmo aiutare nessuno senza di loro. Siamo un’agenzia operativa e il lavoro quotidiano del nostro personale ogni giorno è guidato dai nostri valori fondamentali di integrità, umanità e inclusione. Dove c’è conflitto, c’è fame. E dove c’è fame, spesso c’è conflitto. Oggi ci ricorda che sicurezza alimentare, pace e stabilità vanno di pari passo. Senza pace, non possiamo raggiungere il nostro obiettivo globale Fame Zero; e finché c’è fame, non avremo mai un mondo pacifico”, conclude la nota.