Sabato 18 marzo sarà la giornata dedicata alle vittime del covid. Una ricorrenza nazionale isituita ufficialmente nel marzo del 2021 che prevedrà una serie di iniziative in tutta Italia e ovviamente anche a Brescia, terra che come tristemente tutti sappiamo è stata fra le più colpite.

Il luogo del ricordo sarà il cimitero Vantiniano, con una cerimonia alle 16.30 con la presenza – fra gli altri – del sindaco Emilio Del Bono, del vescovo Pierantonio Tremolada e del rettore dell’ateneo cittadino Francesco Castelli.

Come annunciato già diverse settimane fa, Brescia ricorderà i suoi caduti della pandemia con un monumento realizzato dallo scultore Giuseppe Bergomi. Durante la cerimonia, alla presenza dell’artista, questo simbolo posto nel viale d’accesso principale del cimitero monumentale sarà svelato.

Dopo la scopertura della scultura, sarà deposta una corona e verrà osservato un momento di raccoglimento. La cerimonia si concluderà con la benedizione del Vescovo e con l’esecuzione di due brani da parte della banda cittadina di Brescia “Isidoro Capitanio”.

Le vittime del covid saranno inoltre ricordate con la luce, riferimento non casuale. Il faro del Vantiniano, le palazzine di ingresso al Cimitero e la cancellata verranno infatti illuminate di bianco venerdì 17 marzo, mentre sabato 18 saranno illuminate con il Tricolore. Recentemente il Comune ha infatti provveduto a una serie di interventi di riqualificazione luminosa per una cifra di poco superiore ai 40mila euro.

L’impianto ha aumentato la visibilità della torre, che si può ammirare da numerosi punti della città, e rappresenta un ulteriore omaggio alle vittime della pandemia attraverso la luce, simbolo di rinascita.

Il monumento

Il monumento in memoria delle vittime del Covid-19, realizzato dal maestro Giuseppe Bergomi, ha avuto un costo di 90mila euro, 50mila dei quali donati da Fondazione Asm. Tra le località più colpite in Italia, Brescia ha ora un luogo per commemorare i tragici avvenimenti che le hanno inferto una così grave ferita.

Il faro del Vantiniano

Il faro del cimitero, alto 55 metri, fu edificato tra il 1849 ed il 1864. La rotonda centrale contiene le spoglie dell’architetto Rodolfo Vantini, ricordato anche da un’imponente statua scolpita da Seleroni. Al di sopra è presente una seconda grande stanza, attraverso la quale si accede direttamente alla torre tramite una scala a chiocciola.

Il faro fu un progetto secondario, pensato da Vantini al centro del grande recinto funebre per elevare lo sguardo dello spettatore, quasi a simboleggiare la guida nell’aldilà delle anime dei trapassati. Nella sommità della grande colonna, che richiama lo stile dorico, si può ammirare una lanterna al cui interno, nel progetto originale, doveva essere collocato un braciere a olio. Nel faro si trova la lapide funebre più antica del cimitero, incastonata in una architrave, che risale al 1810 e che ricorda una tale donna Giulia, morta nel giugno di quell’anno.

Va ricordato infine che il faro del cimitero bresciano ispirò l’architetto tedesco Johann Heinrich Strack, dopo un viaggio in Italia, per la realizzazione della colonna della Vittoria di Berlino, inaugurata nel 1873.