Allevamenti per suini lager: inchiesta shock, coinvolte due industrie della Bassa

Le foto e i video inequivocabili e scioccanti. Immagini di suini che divorano le carcasse di altri maiali, topi che razzolano nelle mangiatoie, capi con le cicatrici di mutilazioni vietate dalla legge, residui di tessuti provenienti dalla castrazione sparsi nelle porcilaie. Ma non solo. Suini ammassati che urinano uno sull’altro e scrofe adagiate forzatamente in una sorta di sarcofago senza lo spazio vitale per muoversi e lontane dalla presa dell’acqua, che in preda a movimenti isterici inavvertitamente schiacciano i maialini che stanno allattando. I video mostrano suini che soffrono lesioni e infezioni, che hanno disperato bisogno di cure veterinarie e in alcuni casi troppo deboli per muoversi. Questo l’orrore documentato da una sconvolgente investigazione in sei allevamenti operativi nelle province di Brescia, Mantova e Cremona. Nelle aziende finite sotto la lente ci sarebbero anche alcuni allevamenti destinati alla produzione di Prosciutto di Parma e di altre Dop. L’inchiesta, condotta dalla Lav per conto di Eurogroup for animal, è stata rilanciata dai media britannici e in particolare da un reportage del giornale pubblicato ieri dall’Independent. Due le aziende bresciane finite nell’inchiesta, entrambe con sede nella Bassa. Il materiale raccolto sarà ora girato alle procure dei rispettivi territori degli allevamenti, agli organi di controllo dell’Ue, al ministero della Salute e per conoscenza all’Unesco che nel 2015 ha accettato la richiesta presentata da Parma di essere insignita di «Città Creativa per la Gastronomia»