Entrando nel One Art Museum di Pechino, durante le vacanze del Primo Maggio, i visitatori sono stati trasportati nella Cina degli anni Ottanta e Novanta, grazie a una speciale mostra di foto accattivanti dell'epoca. L'argomento principale comprendeva televisioni in bianco e nero, vecchie biciclette, fumetti in un negozio di alimentari, parchi giochi semplici e vivaci, nonché giovani vestiti con abiti che sarebbero considerati banali per gli standard odierni. Per alcuni, la mostra è stata educativa, presentando un periodo che ricordavano in modo vago, se non per nulla. In altri, tuttavia, ha suscitato ricordi di un periodo chiave dello sviluppo della Cina. Il fulcro della mostra era costituito da 88 fotografie scattate dal fotografo italiano Andrea Cavazzuti durante gli anni Ottanta e Novanta. Le sue foto, scattate in tutta la Cina, offrono una prospettiva disadorna e pacifica della vita ordinaria dell'epoca, da cui il titolo della mostra: "At Eye Level". Tra i visitatori, c'era Liang Heping, un musicista cinese, che ha confermato l'approccio "eye-level" del fotografo nel descrivere la vita quotidiana dell'epoca. La storia d'amore di Cavazzuti con la Cina è iniziata in Italia, quando si è iscritto all'università Ca' Foscari di Venezia per studiare la lingua cinese. "I caratteri quadrati mi hanno affascinato, e leggere l'antica prosa cinese si è rivelato particolarmente interessante", ha dichiarato l'uomo. Nel 1981, Cavazzuti è andato in Cina per un breve periodo di studio, e l'anno seguente ha studiato alla Fudan University di Shanghai. Da allora, ha creato un legame indissolubile con questa terra straniera. Dopo la laurea, l'uomo ha viaggiato per le belle montagne e i bei fiumi della Cina, portando con sé la sua macchina fotografica. Cavazzuti ha osservato i variopinti costumi popolari degli abitanti locali, e ha registrato una Cina vasta e diversificata, all'epoca poco nota al mondo intero. Dopo che la Cina è entrata nel periodo della riforma e dell'apertura, e che il popolo cinese ha iniziato ad arricchirsi, Cavazzuti ha cominciato a registrare i piccoli cambiamenti nella loro vita quotidiana. Nel 1990, l'uomo ha fotografato un piccolo ristorante nella provincia settentrionale cinese dello Hebei, con un semplice menù dipinto sul muro: "Sapori del nord-sud, tutti i tipi di piatti saltati in padella, spuntini di stagione e tutti i tipi di pasta". Sulla porta era appeso un cartello con scritto "pane nutriente". La foto di Cavazzuti mostra una commessa seduta a un tavolo vicino alla porta, che confeziona il pane in sacchetti di plastica. "Da allora, i consumi delle persone si sono maggiormente diversificati, e il pane ha iniziato a essere integrato nella struttura ristorativa locale in Cina", ha spiegato l'uomo. Dalla vetrina di un negozio d'abbigliamento a Shanghai, si possono osservare due manichini, un maschio e una femmina. Stanno indossando abiti in stile occidentale, piuttosto rari all'epoca, e le loro espressioni sembrano piene di innocenza e desiderio. La foto di Cavazzuti mostra i manichini da un'inquadratura di busto. "La stessa vetrina del negozio è stata fotografata anche da un fotografo giapponese, le cui foto mostrano l'intera parte superiore del corpo, ma, naturalmente, la foto di Cavazzuti riflette meglio le caratteristiche delle condizioni di vita e dello spirito del popolo in quel periodo", ha scritto il curatore nella brochure della mostra. "Alcuni stranieri scattano foto con un atteggiamento di "caccia alla novità", che non solo è visivamente sgradevole, ma non favorisce nemmeno una rappresentazione della vera Cina", ha dichiarato Cavazzuti. Dopo aver visto le opere del fotografo, Tang Hui, un professore presso l'Accademia centrale di belle arti, ha affermato che "negli anni Ottanta, c'erano molti fotografi stranieri interessati alla Cina, ma, a differenza della maggioranza delle persone, Andrea ha dedicato più tempo e impegno a questa terra". Tang Hui, professore di pittura murale dell'Accademia centrale di belle arti, ha affermato: "Attraverso il suo obiettivo, non si vedono dettagli esageratamente drammatici, nessuna narrazione appassionata e grandiosa, solo la presentazione naturale dei dettagli di vita durante quell'epoca, e un sottile interesse per la forma estetica". Nel 1981, nel Parco Zhongshan di Pechino, la folla si è riunita per osservare la struttura d'intrattenimento "Lunar Rocket", introdotta dal Giappone. Cavazzuti ha immortalato i bambini che giocavano sotto il sole cocente, mentre i genitori guardavano e chiacchieravano. Le loro espressioni sono così vivide che le loro risate sembrano fuoriuscire dalla fotografia. "Liberatevi delle idee preconcette e trattatevi come un normale componente dell'ambiente. In questo modo, potete facilmente individuare la bellezza intorno a voi", ha spiegato l'italiano.

Entrando nel One Art Museum di Pechino, durante le vacanze del Primo Maggio, i visitatori sono stati trasportati nella Cina degli anni Ottanta e Novanta, grazie a una speciale mostra di foto accattivanti dell’epoca.

L’argomento principale comprendeva televisioni in bianco e nero, vecchie biciclette, fumetti in un negozio di alimentari, parchi giochi semplici e vivaci, nonché giovani vestiti con abiti che sarebbero considerati banali per gli standard odierni.

Per alcuni, la mostra è stata educativa, presentando un periodo che ricordavano in modo vago, se non per nulla. In altri, tuttavia, ha suscitato ricordi di un periodo chiave dello sviluppo della Cina.

Il fulcro della mostra era costituito da 88 fotografie scattate dal fotografo italiano Andrea Cavazzuti durante gli anni Ottanta e Novanta. Le sue foto, scattate in tutta la Cina, offrono una prospettiva disadorna e pacifica della vita ordinaria dell’epoca, da cui il titolo della mostra: “At Eye Level”.

Tra i visitatori, c’era Liang Heping, un musicista cinese, che ha confermato l’approccio “eye-level” del fotografo nel descrivere la vita quotidiana dell’epoca.

La storia d’amore di Cavazzuti con la Cina è iniziata in Italia, quando si è iscritto all’università Ca’ Foscari di Venezia per studiare la lingua cinese.

“I caratteri quadrati mi hanno affascinato, e leggere l’antica prosa cinese si è rivelato particolarmente interessante”, ha dichiarato l’uomo.

Nel 1981, Cavazzuti è andato in Cina per un breve periodo di studio, e l’anno seguente ha studiato alla Fudan University di Shanghai. Da allora, ha creato un legame indissolubile con questa terra straniera.

Dopo la laurea, l’uomo ha viaggiato per le belle montagne e i bei fiumi della Cina, portando con sé la sua macchina fotografica. Cavazzuti ha osservato i variopinti costumi popolari degli abitanti locali, e ha registrato una Cina vasta e diversificata, all’epoca poco nota al mondo intero.

Dopo che la Cina è entrata nel periodo della riforma e dell’apertura, e che il popolo cinese ha iniziato ad arricchirsi, Cavazzuti ha cominciato a registrare i piccoli cambiamenti nella loro vita quotidiana.

Nel 1990, l’uomo ha fotografato un piccolo ristorante nella provincia settentrionale cinese dello Hebei, con un semplice menù dipinto sul muro: “Sapori del nord-sud, tutti i tipi di piatti saltati in padella, spuntini di stagione e tutti i tipi di pasta”. Sulla porta era appeso un cartello con scritto “pane nutriente”.

La foto di Cavazzuti mostra una commessa seduta a un tavolo vicino alla porta, che confeziona il pane in sacchetti di plastica.

“Da allora, i consumi delle persone si sono maggiormente diversificati, e il pane ha iniziato a essere integrato nella struttura ristorativa locale in Cina”, ha spiegato l’uomo.

Dalla vetrina di un negozio d’abbigliamento a Shanghai, si possono osservare due manichini, un maschio e una femmina. Stanno indossando abiti in stile occidentale, piuttosto rari all’epoca, e le loro espressioni sembrano piene di innocenza e desiderio. La foto di Cavazzuti mostra i manichini da un’inquadratura di busto.

“La stessa vetrina del negozio è stata fotografata anche da un fotografo giapponese, le cui foto mostrano l’intera parte superiore del corpo, ma, naturalmente, la foto di Cavazzuti riflette meglio le caratteristiche delle condizioni di vita e dello spirito del popolo in quel periodo”, ha scritto il curatore nella brochure della mostra.

“Alcuni stranieri scattano foto con un atteggiamento di “caccia alla novità”, che non solo è visivamente sgradevole, ma non favorisce nemmeno una rappresentazione della vera Cina”, ha dichiarato Cavazzuti.

Dopo aver visto le opere del fotografo, Tang Hui, un professore presso l’Accademia centrale di belle arti, ha affermato che “negli anni Ottanta, c’erano molti fotografi stranieri interessati alla Cina, ma, a differenza della maggioranza delle persone, Andrea ha dedicato più tempo e impegno a questa terra”.

Tang Hui, professore di pittura murale dell’Accademia centrale di belle arti, ha affermato: “Attraverso il suo obiettivo, non si vedono dettagli esageratamente drammatici, nessuna narrazione appassionata e grandiosa, solo la presentazione naturale dei dettagli di vita durante quell’epoca, e un sottile interesse per la forma estetica”.

Nel 1981, nel Parco Zhongshan di Pechino, la folla si è riunita per osservare la struttura d’intrattenimento “Lunar Rocket”, introdotta dal Giappone. Cavazzuti ha immortalato i bambini che giocavano sotto il sole cocente, mentre i genitori guardavano e chiacchieravano. Le loro espressioni sono così vivide che le loro risate sembrano fuoriuscire dalla fotografia.

“Liberatevi delle idee preconcette e trattatevi come un normale componente dell’ambiente. In questo modo, potete facilmente individuare la bellezza intorno a voi”, ha spiegato l’italiano. (Xin) © Xinhua