Si preannuncia come un provvedimento snello il decreto Semplificazioni che già questa settimana potrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri. La bozza in circolazione conta 48 articoli che si concentrano sulla semplificazione delle procedure per il via libera ai cantieri e l’accelerazione alla digitalizzazione dei servizi e delle procedure della Pubblica amministrazione. Tra le principali novità, però, anche un’attenzione alla modifica dell’istituto dell’abuso d’ufficio. Per definire in maniera “più compiuta” la condotta rilevante ai fini del reato di abuso di ufficio, infatti, la bozza di decreto attribuisce “rilevanza”, oltre che alla violazione da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio delle regole di condotta previste dalla legge, anche “alla circostanza che da tali specifiche regole non residuino margini di discrezionalità per il soggetto, in luogo della vigente previsione che fa generico riferimento alla violazione di norme di legge o di regolamento”.

Sul fronte degli incentivi agli investimenti il testo prevede “l’affidamento diretto o in amministrazione diretta per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 euro”. Il testo, in materia di procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici sotto soglia, introduce una “norma transitoria, con efficacia limitata alle procedure avviate fino al 31 luglio 2021, che prevede solo due modalità di affidamento dei contratti pubblici”, spiega la bozza per poi elencare anche “l’applicabilità della procedura negoziata senza bando con consultazione di almeno cinque operatori per tutte le altre procedure, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, con individuazione degli operatori in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici”.

“L’elenco delle opere di rilevanza nazionale la cui realizzazione è necessaria per il superamento della fase emergenziale o per far fronte agli effetti negativi, di natura sanitaria ed economica, derivanti dalle misure di contenimento e dall’emergenza sanitaria globale del Covid-19” è individuato con “uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Per le stazioni appaltanti “è applicabile la procedura negoziata di cui all’articolo 63 del decreto legislativo n. 50 del 2016, per i settori ordinari, e di cui all’articolo 124, per i settori speciali”, puntualizza il testo. Le stazioni appaltanti “operano in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione previste dal d.lgs. n. 159 del 2011, dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea e dei principi di cui agli articoli 30, comma 1, 34 e 42 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50”, chiarisce la bozza di decreto per poi aggiungere che “viste le deroghe apportate al sistema dei contratti pubblici, sono previste norme ad hoc in tema di trasparenza e pubblicazione degli atti di gara”.

In materia ambientale poi il decreto Semplificazioni disciplina l’accelerazione della procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) per interventi di “incremento della sicurezza di dighe esistenti”, “interventi e opere nei siti oggetto di bonifica”, procedure “nei siti di interesse nazionale”, interventi “contro il dissesto idrogeologico” e in materia di “zone economiche ambientali”. E ancora sul fronte energie rinnovabili, si prevedono anche “trasferimenti statistici di energia rinnovabile dall’Italia altri Stati membri dell’Ue” con, si legge nella bozza, “indubbio beneficio per le casse dello Stato” italiano.

Accelerazione infine alla digitalizzazione di servizi e procedure della Pubblica amministrazione. In tema di identità digitale, domicilio digitale e accesso ai servizi digitali è fatto “obbligo per le amministrazioni di offrire i servizi anche in modalità digitale e su mobile” tramite tramite Spid e Cie (Carta di identità elettronica) e tramite l’AppIo. La bozza di decreto prevede anche il “rafforzamento del domicilio digitale dei cittadini come modalità ordinaria di comunicazione con la Pa” ma pure la sostituzione dell’esibizione “o la trasmissione di copia del un documento di identità in tutti i casi in cui è richiesta” con la verifica “dell’identità digitale con Spid e Cie (nel rispetto degli standard di sicurezza imposti dal diritto europeo)”. Autocertificazioni, istanze e dichiarazioni si potranno presentare “direttamente da mobile tramite l’AppIo” e viene stabilita anche la “semplificazione per il rilascio della Cie. La Pubblica amministrazione poi dovrà predisporre una “piattaforma per la notificazione digitale” dei suoi atti che “operi come strumento unico per la notifica digitale di tutti gli atti”. Nel testo si individua quindi la necessità di semplificare “la notifica via Pec degli atti giudiziari alla Pa (al domicilio digitale iscritto nell’elenco Ipa ex art. 6-ter del Cad)”. Un passaggio infine anche su “misure di semplificazione e sostegno per l’accesso dei disabili agli strumenti informatici e ai siti web”.

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