È caos in casa Brescia Calcio e in città la tensione aumenta. Da un lato c’è il club che, come già annunciato nella nota di domenica, affila le proprie armi legali in vista di una dura battaglia in tribunale, dall’altro ci sono i tifosi che dopo la doccia fredda si sono fatti sentire.
Già domenica il tifo si era affacciato alla sede di via Solferino e aveva anche appeso un eloquente striscione in castello, sulla Torre dei Francesi. Lunedì sera una protesta davanti a palazzo Loggia per chiedere il supporto dell’Amministrazione, ma la sindaca Laura Castelletti non ci sarà a causa di impegni pregressi. La Prima cittadina ha però deciso di non tirarsi indietro e, anzi, sembra pronta a incontrare una delegazione di tifosi già martedì sera alle 19.
Come detto però, non mancano i timori per l’ordine pubblico. Le forze dell’ordine stanno infatti presidiando non soltanto la sede del club in via Solferino, ma anche il centro sportivo di Torbole Casaglia e l’abitazione del presidente Massimo Cellino.
Dal canto suo Cellino ha dichiarato di essere stato truffato da una società di Milano alla quale si era rivolto per il pagamento dei contributi per i mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio attraverso una compensazione di crediti di imposta. L’Ansa ha fatto sapere che a tal proposito il Brescia ha già depositato in Procura una denuncia nei confronti di quella società. I legali – che stanno preparando il ricorso alla Procura federale per evitare penalizzazioni – assicurano di avere le contabili dei pagamenti effettuati.