Dopo il flash-mob dedicato al nodo sanità all’esterno dell’ospedale Civile di Brescia, Unione Popolare torna a cavalcare uno dei propri cavalli di battaglia a pochi giorni dalle elezioni regionali: l’ambiente. Per farlo gli attivisti bresciani della lista (che al voto sostiene la propria candidata Mara Ghidorzi) si è ritrovata ai piedi della centralina Arpa di via Tartaglia in città.

Tanta la carne al fuoco, ma candidati e sostenitori di UP partino dall’assulto che Brescia sia capitale dell’inquinamento più che capitale della cultura.

“Brescia è fra le principali capitali europee per l’aria più inquinata e il conseguente numero di morti” dicono durante l’appuntamento di protesta. Pongono poi l’accento su situazioni più note come la Caffaro e meno, come ad esempio gli allevamenti intensivi o la quantità di rifiuti inceneriti nel termoutilizzatorie.

“Abbiamo il più grande inceneritore italiano che brucia 7/800.000 tonnellate di rifiuti ogni anno – spiegano – di cui due terzi importati da fuori provincia, senza considerare il problema delle discariche con rifiuti tombati nelle nostre terre”.

Non mancano poi riferimenti alla situazione dell’acuqa e al consumo di suolo che secondo UP non solo andrebbe azzerato, ma dovrebbe regredire.