Maglia nera per il 2018 dei pendolari bresciani ed a certificarlo sono i numeri.

Con le tre peggiori direttrici della regione (Lecco-Bergamo-Brescia, Brescia-Piadena-Parma e Brescia-Cremona) che riportano disservizi cronici al punto da costringere trenord a risarcire gli utenti del 30% del loro abbonamento per un periodo che va dagli 11 ai 12 mesi, la società nata da una compartecipazione di Trenitalia e regione Lombardia si è dimostrata incapace di erogare un servizio accettabile.

A questo infelice trittico si aggiunge anche la tratta Verona-Brescia-Treviglio-Milano che, seppur era partita bene ad inizio anno, ha poi dovuto fare i conti con la tragedia Di Pioltello del 25 gennaio (3 morti) che gli ha fatto accumulare ritardi per tutto il resto dell’anno.

Mosca bianca in questo panorama dalle tinte fosche è la tratta Brescia-Iseo-Edolo che è riuscita a mantenere un livello di affidabilità sempre al di sotto della soglia limite.

Purtroppo però questo è un caso raro poiché solo 5 sulle 41 direttrici gestite dalla società non hanno mai dovuto erogare risarcimenti.

Per arginare la situazione di disagio sono due gli interventi avviati: l’assunzione di nuovo personale attualmente in fase di formazione e l’innesto di 161 nuovi convogli che andranno a sostenere l’ormai obsoleta flotta ereditata da Trenitalia

Con questi due interventi la speranza è di poter vedere un miglioramento qualitativo già nel 2019, tuttavia l’emergenza non vedrà il suo capolinea prima della metà del 2020.