La decisione della Loggia di cancellare due attraversamenti pedonali in via Turati lascia senza parole un gruppo di cittadini che questa mattina hanno deciso di organizzare un Flash Mob ispirandosi alla celebre copertina dell’album “Abbey Road” dei Beatles.

Un po’ di ironia per chiedere per un tema che è più che serio: la sicurezza dei pedoni e delle persone fragili che transitano in via Turati.

“Ci sembra una non-soluzione quella di cancellare i due attraversamenti pedonali – spiegano prima di attuare l’iniziativa- . “

“MOTIVI TECNICI”

“Le motivazioni date dalla Loggia -aggiungono- sono per motivi tecnici non meglio specificate. Ci piacerebbe conoscere i dati a supporto di questi presunti motivi tecnici. Quali sono i dati di incidentalità rispetto alle categorie che utilizzano la strada” .

IL FLASH MOB

IL COMUNICATO INTEGRALE DEGLI ORGANIZZATORI

Siamo cittadine e cittadini che credono e auspicano che Brescia diventi una
città a misura di persona, vivibile, democratica ed inclusiva. Davvero e
subito.
Il recente provvedimento del comune di Brescia di cancellare due
attraversamenti pedonali su via Turati non va in questa direzione. Eppure
anche il programma elettorale della sindaca Laura Castelletti eletta meno di
un anno fa parla di Città dei 15 minuti, di democratizzazione dello spazio
pubblico, di tutela dell’ambiente, di Brescia European Green Capital. Il
Biciplan di cui si è dotato il comune nel marzo 2023 è volto non solo a
diffondere la bicicletta come mezzo di trasporto, ma a promuovere anche la
pedonalità diminuendo l’impatto dei mezzi motorizzati sulla città in favore
di una riqualificazione dello spazio pubblico.
Ci chiediamo quindi:

  • Perché la scelta di cancellare due attraversamenti pedonali?
  • Quali sono i dati di incidentalità per le varie categorie di utenti della
    strada su via Turati a supporto dei motivi tecnici dichiarati dal
    Vicesindaco e assessore alla mobilità Federico Manzoni?
    Ci si riempie la bocca di sicurezza, ma qual è il fattore che rende pericolosa
    via Turati? Anche un bambino risponderebbe: La velocità, i limiti di velocità
    non rispettati. Perché quindi non intervenire facendo rispettare la velocità di
    transito dei veicoli motorizzati?
  • E’ stato dichiarato che non c’è la possibilità di realizzare un’isola
    salvagente al centro della strada. Perchè no? Quali norme ne
    impediscono la realizzazione?
  • E’ stato dichiarato che non c’è la possibilità di posizionare un semaforo
    a chiamata pedonale. Quali norme ne impediscono la realizzazione
    visto che ne esiste uno anche sulla tangenziale ovest tra Ponte Crotte e
    via Oberdan?
  • Oppure, perché non si è pensato a proteggere l’attraversamento con un
    rialzo, colorazione visibile e luci lampeggianti, come avviene in altre
    parti della città?
    Via Turati è lunga e non può contare solo su un sottopassaggio che 1) è una
    barriera architettonica e 2), come tutti i sottopassi, è un luogo inospitale
    accogliendo rifiuti e degrado e posto ideale per commettere reati di strada.
    La risposta dell’assessore alla mobilità Federico Manzoni di non creare disagi
    alla mobilità, quindi di non rallentare il traffico motorizzato, come riportato sui
    giornali è incomprensibile e anacronistica. Che ne è delle persone a
    piedi? Che ne è del loro diritto alla mobilità? Le persone vanno protette
    con la sicurezza, non con la segregazione.
    Privilegiare i flussi veicolari è una risposta fortemente antiurbana, crea
    barriere e peggiora la qualità della vita degli abitanti della via e della città.
    Una risposta che contiene un’idea vecchia di città, che volta le spalle al
    futuro. Una soluzione tecnica e riduzionista che crea problemi urbani invece
    di risolverli.
    Senza attraversamenti pedonali, che ne sarebbe stato della famosissima
    copertina dell’album Abbey Road dei Beatles? E dunque li abbiamo invitati
    qui oggi per ripetere lo scatto di 55 anni fa. Uno scatto che speriamo possa
    meritare un posto nella storia di Brescia, sui giornali e sui media.

FOTO: GIORDANO GAROSIO