È in corso la copia forense del cellulare di Andrea Dini, patron della “Dama spa”, alla presenza dei tecnici della Guardia della Finanza e dei consulenti della difesa del cognato di Attilio Fontana nell’ambito dell’inchiesta sul caso camici.

Con l’accertamento tecnico irripetibile sul telefono, sequestrato a Dini nel corso delle perquisizioni effettuate la settimana scorsa, i pm Furno-Scalas-Filippini, coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, puntano ad acquisire agli atti d’indagine le chat, le mail e i messaggi inviati e ricevuti dal cognato del governatore lombardo per ricostruire le conversazioni riguardanti l’affidamento diretto, trasformato poi in donazione benefica, per la fornitura di 82mila camici, copricapi e calzari sanitari a Regione Lombardia, tramite la centrale acquisti di “Aria spa”.

Intanto questa mattina l’avvocato Giuseppe Iannacone, legale di Andrea Dini, ha incontrato per la prima volta in maniera informale negli uffici della Procura gli inquirenti.

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