Cava Macogna: iniziato il processo per traffico illecito di rifiuti

Si è aperto ieri in tribunale a Brescia il processo a carico di Paolo Fonio Bregoli, Mauro Bregoli, Fabio Bregoli, Matteo Merizzi ed Ennio Ferri, gli accusati di trasporto abusivo di rifiuti per i fatti che risalgono al 2011. Al tempo, gli imputati, ricoprivano ruoli di amministratori nelle aziende Nord Cave, Cave Pedrocca, Bregoli spa e Costruire, tutte finite al centro di un’ inchiesta della Procura di Brescia e della Direzione distrettuale antimafia. Inchiesta ad aver portato i sigilli a una parte della cava Macogna. Secondo l’accusa i cinque imputati avrebbero proceduto all’escavazione di sabbia e ghiaia nella cava in località Macogna riempiendo poi le buche con la terra proveniente dal cantiere ex Sobea del Comune di Mapello dove era in corso la realizzazione di un centro commerciale. L’attività illecita si sarebbe configurata non solo perché la cava in questione non poteva essere escavata ma anche per il trasporto delle terre da Mapello, in provincia di Bergamo, luogo diventato tristemente noto per le ricerche di Yara Gambirasio. Secondo gli inquirenti il materiale trasportato da Bergamo alla Bassa Bresciana non sarebbe stato classificabile come «terre e rocce da scavo» e ancor più grave non c’è mai stata alcuna traccia documentale sulla sua destinazione. La conferma di un attività illecita alla Macogna è arrivata anche dai residenti della zona ai quali non era sfuggito uno strano via vai di mezzi pesanti. Camion che a colpi di 30, 40 mila chilogrammi di carico – per un totale di circa 9.000 metri cubi – trasportavano terriccio scavato nel cantiere bergamasco