Cellino convoca per mercoledì mattina alle 9 a Torbole staff tecnico ed ex allenatori e scoppia l’ira di Assoallenatori.
Ma, ancora prima di questo, ci sarebbe da dire che questa convocazione sembrerebbe proprio rientrare tra quelle vietate dalla legge in quanto palesemente contraria al DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio del MInistri) che vieta qualsiasi spostamento che non sia strettamente necessario per motivi di salute o di lavoro. E far rientrare questo in una necessità “stringente di lavoro o salute” visto che l’attività degli allenamenti è stata fermata fino al 28 marzo e il campionato è notoriamente fermo non sarà facilissimo.

Durissima la reazione dell’Assoallenatori. Questo il comunicato

L’ASSOCIAZIONE ITALIANA ALLENATORI CALCIO vuole oggi denunciare la grave ed irresponsabile condotta posta in atto dalla società Brescia Calcio S.p.A. nei confronti degli allenatori e preparatori atletici in precedenza esonerati.

Nonostante emerga dal sito ufficiale del Club la “sospensione di tutte le attività della Prima Squadra fino al giorno 28 marzo compreso”, il Brescia Calcio S.p.A. ha inspiegabilmente richiamato e convocato per domani mattina alle ore 9.00 al campo di allenamento di Torbole Casaglia i collaboratori tecnici, i preparatori e gli osservatori facenti parte degli staff di Mr. Fabio Grosso e di Mr. Eugenio Corini, già esonerati nel corso della stagione dal rendere le loro prestazioni.

Tale convocazione appare del tutto illegittima e strumentale, nonché contraria al buon senso, alla correttezza e alla buona fede nell’esecuzione del contratto, tenuto conto della gravità della situazione che sta interessando proprio in questi giorni la provincia bresciana e considerata l’attuale sospensione degli allenamenti della prima squadra, in ferie sino al 28 marzo.

La richiesta appare, inoltre, violativa delle disposizioni del DPCM del giorno 11/03/2020, come integrato dalla precedente normativa emergenziale, oltre che della normativa sulla sicurezza nei posti di lavoro ed espone i lavoratori ad inutili e gravi rischi per la salute propria e degli altri.

L’AIAC stigmatizza e censura fermamente l’iniziativa del Club ed è accanto ai propri associati, preannunciando fin d’ora l’intenzione di intraprendere ogni iniziativa e denuncia alle autorità sportive e di sicurezza nazionale a fronte di una condotta che andrà valutata anche sotto il profilo dell’eventuale rilevanza penale.

Si consiglia ai propri associati di rimanere ciascuno nelle proprie abitazioni finché non lo consentiranno il contesto normativo e le condizioni igienico-sanitarie ivi prescritte.