Portare più visitatori nei musei. Non è forse anche questo che si intende quando si parla del mestiere di Chiara Ferragni, influencer? Influenzare consumi e abitudini di chi la segue online. Ed è contando su questo che le Gallerie degli Uffizi l’hanno ufficialmente ospitata per uno shooting fotografico il 17 luglio, sperando in un rilancio dopo la recente riapertura. Rilancio avvenuto: i visitatori lo scorso weekend sono stati oltre 9.300, +27% di giovani rispetto al fine settimana precedente, boom di presenza su Instagram, TikTok e Twitter.

Ad accogliere Ferragni e i suoi 20 milioni di follower era stato lo stesso direttore delle Gallerie fiorentine, Eike Schimdt, per questo criticato e coinvolto in una polemica nata online – con tanto di video – difesa da parte di Fedez, marito di Ferragni – e presto diventata politica. Schimdt, dal canto suo, ha innanzitutto preso nota dei numeri: “Da venerdì a domenica abbiamo avuto 3.600 tra bambini e ragazzi fino a 25 anni. Nel weekend passato erano stati 2.839: dunque, stavolta sono venuti a trovarci 761 ragazzi in più”. Per poi commentare: “In questo fine settimana abbiamo visto, letto e sentito un sacco di tuttologi che ci hanno insegnato di tutto e di più. Alla luce di questi numeri posso solo dire che mi dispiace per loro”. E aggiungere, in un’intervista a Repubblica: “C’è stata tanta superficialità e, cosa che ritengo più grave, una valanga di commenti sessisti contro una donna che si è fatta da sola . Questa polemica ha dimostrato che il mondo della cultura è pieno di maschilismo, oltre che del “puzzalnasismo” di chi si sente un’élite esclusiva”.

Perché tante critiche? Perché le Gallerie degli Uffizi hanno scelto una strategia comunicativa da molti ritenuta “poco ortodossa” e commerciale, tipica di hotel e negozi (ma d’altra parte già avevano fatto parlare di sé per la presenza su TikTok). Nel comunicato stampa diffuso dal museo, stando a quanto riporta SkyTg24, Ferragni veniva detta interessata “non solo alle superstar Venere e Primavera, ma, soprattutto, a Le storie di Giuditta, e a L’adorazione dei Magi con autoritratto dell’artista”. Il nome dell’influencer veniva accostato alla Tribuna del Buontalenti, al Laocoonte di Baccio Bandinelli e al Doriphoros di Policleto.