“Nel nostro settore le fake news sono moltissime e di vario genere, come emissioni in atmosfera, inquinamento, utilizzo di antibiotici e di ormoni e benessere animale ma paradossalmente sono i nostri punti di forza, ed è necessario comunicare la realtà del nostro settore, che produce eccellenze alimentari che il mondo ci invidia”.

Con queste parole la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti ha aperto a Rovato, quando mancano poche ore al taglio del nastro di Lombardia Carne, l’incontro in cui l’associazione ha voluto provare a sfatare alcuni miti sul mondo dell’agricoltura e dell’allevamento.

“Tutti sentiamo continuamente parlare male della zootecnia che viene accusata di qualunque nequizia, in particolare per quanto riguarda l’inquinamento – ha spiegato Luca Buttazzoni del CREA, Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura – Se andiamo ad analizzare il metano, è un gas clima alternate, ma è un gas che si degrada in atmosfera, quindi non ha quell’effetto di accumulo di cui sono tutti tanto preoccupati. Se gli animali fossero responsabili del riscaldamento globale saremmo già estinti, è importante in occasioni come queste sfatare tutte le fake news”.

Giorgio Apostoli, il capo servizio zootecnia di Coldiretti, ha messo al centro della sua relazione la carne raccontando in modo trasversale il settore zootecnico legato alle dinamiche attuali: “L’agricoltura e l’allevamento sempre sotto attacco e vengono raccontati, spesso anche da alcune trasmissioni televisive, quali responsabile di qualsiasi inquinamento a livello mondiale – ha detto – La produzione di carne da laboratorio, per esempio, è più impattante dal punto di vista ambientale rispetto alla zootecnia tradizionale. Dal mondo scientifico infatti cominciano ad arrivare conferme sulla necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologie con molte incognite che rischiano di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda”.

Il messaggio del mondo politico viene dall’assessore regionale agricoltura Giorgio Maione: “Consumare prodotti locali è il primo atto di tutela ambientale. Quando noi mangiamo prodotti del territorio sappiamo che non ci sono state emissioni per i trasporti e che il cibo è stato controllato in maniera impeccabile. Agricoltura e ambiente sono sinonimi – ha concluso l’Assessore – Tutti vogliamo migliorare le performance legate alla sostenibilità, ma la strada è quella di investire in innovazione, non di imporre assurdi divieti come sta facendo l’Unione europea”.