Con 40 pannelli di grandi dimensioni Cisl Brescia ha lanciato una mobilitazione sul tema della sicurezza e dei morti sul lavoro. Le storie di Marco, Massimiliano, Fabrizio, Alda e molte altre persone che sono uscite di casa per recarsi al lavoro senza fare più ritorno verranno raccontate per le scuole della provincia attraverso una mostra fotografica.

“Io ero – memorie di vite spezzate”, questo è il titolo della mostra con cui Brescia sceglie di ricordare con i loro nomi e la loro storia i morti sul lavoro degli ultimi due anni nel nostro territorio.

Tra i nomi scritti sui pannelli della mostra c’è Nicola operaio metalmeccanico a tempo indeterminato, travolto dal nastro trasportatore che stava assemblando, perdendo la vita a soli 28 anni a gennaio del 2023. E poi Mario, agricoltore di 68 anni, caduto da una scala durante la riparazione di una tettoia.

“Non possiamo rassegnarci a pensare che le persone che escono per guadagnarsi rispettosamente una vita dignitosa non possono tornare, diventando vittime del lavoro – ha detto Alberto Pluda, segretario generale Cisl Brescia – Pensiamo che la mobilitazione debba essere lunga, strutturata, continua e non episodica. Chiediamo che vengano aumentati gli organici per un maggiore controllo e più efficace”.

Il convegno del 22 aprile

“Fermiamo la scia di sangue” è lo slogan di Cisl Brescia che lunedì 22 aprile ha organizzato un convegno, un’assemblea generale delegati Cisl, alle 9 al Centro Fiera di Montichiari, dove verrà posto al centra il tema della sicurezza. Durante la giornata verranno raccontate anche alcune testimonianze delle vittime di infortuni, oltre alla proiezione del filmato “L’angelo della sicurezza” e all’allestimento della mostra fotografica “Io ero – memorie di vite spezzate”.

L’intervista