“Sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile e complesso”. Questa l’esortazione ai colleghi porporati del cardinale bresciano Giovanni Battista Re che, in qualità di Decano del collegio cardinalizio, questa mattina ha celebrato nella basilica di San Pietro la messa Pro eligendo Romano Pontifice.
Quello dei cardinali elettori, che alle 16.30 si riuniranno nella Cappella Sistina e daranno inizio al Conclave, è “un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale – sottolinea il cardinale Re – e a una scelta di eccezionale importanza”.
Il porporato si sofferma quindi sul Vangelo di Giovanni, proclamato in latino durante la celebrazione: è il passo in cui Gesù invita i discepoli a rimanere nel suo amore, il comandamento “nuovo” che “non conosce limiti e deve caratterizzare i pensieri e l’azione di tutti i suoi discepoli”. “L’amore è la sola forza capace di cambiare il mondo”, prosegue il cardinale decano, ribadendo che “la qualità fondamentale dei Pastori è l’amore fino al dono completo di sé”, insieme “all’aiuto vicendevole e all’impegno per la comunione ecclesiale e per la fraternità umana universale”.
“Far crescere la comunione” è un altro compito del successore di Pietro evidenziato dal cardinale: “comunione di tutti i cristiani con Cristo”, spiega, comunione dei vescovi con il Papa e tra loro. Altrettanto forte è il richiamo a mantenere l’unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli: “L’unità della Chiesa è voluta da Cristo – ha detto Re secondo quanto riferito da Vatican News – un’unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga sempre nella piena fedeltà al Vangelo”.
Un nuovo Papa “secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell’umanità” è dunque l’invocazione del decano, perché l’elezione di un Pontefice “non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l’apostolo Pietro che ritorna”.
“Preghiamo – ha aggiunto – perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio”.
Infine, l’auspicio affinché i cardinali elettori riuniti nella Cappella Sistina – là dove il Giudizio universale di Michelangelo ricorda a ciascuno “la grandezza della responsabilità” di porre il Pontificato “nella mani giuste” – siano “concordi nell’elezione del Papa di cui ha bisogno il nostro tempo”.
Dopo l’omelia, durante la preghiera universale dei fedeli pronunciata in diverse lingue, è stata elevata una particolare intenzione in cinese per il defunto Papa Francesco, perché il Signore “lo introduca nella pienezza della vita eterna, in chi ha creduto e sperato nel suo pellegrinaggio terreno”.