L’ago e il filo utilizzato dalle donne vittime di violenza diventano, con Patrizia Fratus, arte e cultura.

Lavori che celebrano dieci anni di arte relazionale e partecipata realizzata in collaborazione con Butterfly Centro Antiviolenza e Case Rifugio di Brescia.
Lavori nati all’interno di percorsi di protezione dalla violenza e che diventano una testimonianza vivente delle esperienze delle donne coinvolte.

La mostra si propone di andare oltre i confini delle case rifugio, portando le opere in luoghi come scuole, accademie e carceri, promuovendo un dialogo aperto con la comunità.

In mostra anche le opere di “COMETUMIVUOI”, “PIL”, “CHI È IL LUPO?”, e “VIRGINIAPERTUTTE”, ognuna con un forte messaggio contro la violenza e per la consapevolezza.

Patrizia Fratus, artista multimaterica, definisce questo progetto “un’opera partecipata”.

PATRIZIA FRATUS A ÈLIVE

La rassegna offre anche laboratori di tessitura, metafora di trasformazione artistica, e un catalogo a corredo dell’esposizione.

Butterfly Centro Antiviolenza è co-promotore del progetto che nasce con l’obiettivo di supportare le donne vittime di violenza, promuovendo la cultura del rispetto dei diritti di genere.

La mostra rimane aperta al Museo Diocesano fino al prossimo 10 dicembre.