Sono più di 100 i test in fase di valutazione da parte dell’Università di Pavia per individuarne almeno uno che sia scientificamente affidabile e attendibile nella ricerca del coronavirus.

Bocciati i test rapidi dei kit cinesi, ritirati perché molto poco affidabili, ora lo studio si è focalizzato sui test sierologici attraverso un prelievo di sangue. Indagando negli anticorpi presenti dovrebbe essere possibile individuare non solo i positivi, ma anche tutti coloro che hanno avuto il virus e se sono poi negativizzati.

Questo sarebbe un passo fondamentale: “Potremo individuare le persone che hanno delle protezioni avendo già superato la malattia – ha detto Attilio Fontana – Quegli anticorpi che consentono loro di essere per il futuro immuni, pertanto consentendo a queste persone di poter tornare alle proprie attività lavorative senza conseguenza per sé e per gli altri”.