“Volano gli stracci” tra Regione Lombardia e Protezione Civile.
Questa volta lo scontro si accende sull’utilizzo delle mascherine dopo che la Regione, nell’ordinanza emessa sabato sera e valida dal 5 al 13 aprile, le rende obbligatorie per chi esce di casa. Se non si ha a disposizione mascherine è necessario -per la Regione- coprirsi naso e  bocca con sciarpa, foulard o altro indumento.

Nel punto stampa serale, ad una domanda sull’evidenza scientifica nell’uso delle mascherine tanto da renderle obbligatorie come ha fatto la Regione Lombardia, il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli , risponde “io non la uso, applico lo distanziamento sociale e per chi lo rispetta non serve la mascherina, non c’è evidenza scientifica” Di Fatto sullo stessa linea il prof. Franco  Locatelli Pres. Consiglio Superiore di Sanità .

Lo scontro è servito….

L’assessore Davide Caparini parla di “dichiarazioni di Borrelli incoscienti”

“In lombardia chiediamo il rispetto della distanza sociale e di proteggere naso e bocca. Dato che stiamo ancora aspettando le mascherine, che Borrelli ci ha promesso, noi lombardi lo faremo come potremo,  perché ci rispettiamo. Tutti insieme lottiamo per uscire da questo incubo”.

“Le parole del capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli ci lasciano a dir poco basiti, dice il Vice Presidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala. Di fatto, -aggiunge Sala- Borrelli prende nettamente le distanze dal nostro provvedimento sulla necessità di coprire le vie respiratorie quando si esce di casa. Un modo di comportarsi che non esitiamo a definire imprudente e che davvero fatichiamo a comprendere. Non capiamo se si stia sottovalutando il diffondersi del contagio o se ci sia una mancanza di approfondita conoscenza di ciò che è successo nelle aree maggiormente colpite nel mondo. In Cina o negli USA non si gira a naso e bocca scoperti. È un momento che richiederebbe una forte coesione, in particolare nelle linee guida per la protezione dei cittadini, ma pare che venga sempre messo in discussione ciò che in Lombardia costruiamo con tanta fatica per la salute della popolazione”.