Arriva anche a Brescia l’inchiesta della Procura di Catania sul fallimento del call Center “QÈ srl” che serviva aziende nazionali come Enel, Inps e Sky con l’arresto (ai domiciliari) del bresciano Patrizio Argenterio, 64 anni, presidente e amministratore della QÈ srl dall’aprile del 2013 fino alla dichiarazione di fallimento.
Le accuse a carico di Argenterio sono di Falso inbilancio, omesso versamento dell’Iva e bancarotta fraudolenta.
Oltre ad un’altra misura interdittiva la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo ordinato dal Tribunale per 2,4 milioni di euro.
Alla fine del 2016, la “QE’ S.R.L.”, già fornitrice del servizio di call/contact center ad aziende di rilevanza nazionale (tra le quali, Enel Energia, Sky e Inps), chiuse i locali, licenziando oltre 200 lavoratori dipendenti e centinaia di lavoratori a progetto. Nel giugno 2017, il Tribunale di Catania dichiarò il fallimento della società paternese gravata, tra l’altro, da debiti erariali non assolti per circa 14 milioni di euro. Il dissesto finanziario della“QE’ S.R.L.”ebbe inizio nell’esercizio 2012 quando il patrimonio netto non più esistente (saldo negativo di oltre un milione di euro) venne occultato dagli amministratori attraverso la redazione di bilanci fasulli al solo scopo di proseguire fraudolentemente l’attività. Eppure, la società di call center dal 2009, anno di sua costituzione, usufruiva anche di agevolazioni finanziarie e di crediti d’imposta riservati alle aziende localizzate nel Mezzogiorno per l’assunzione di lavoratori svantaggiati.