Il Roma Pride

Per il disegno di legge Zan contro l’omofobia scatta la “tagliola”. L’Aula del Senato ha approvato, con voto segreto, la richiesta di non passare all’esame degli articoli e degli emendamenti presentata da Lega e Fratelli d’Italia, bloccando così di fatto l’iter del provvedimento che era stato approvato a novembre dello scorso anno.

I voti favorevoli al non passaggio agli articoli sono stati 154 senatori, quelli contrari 131 mentre due senatori si sono astenuti. Il testo era tornato stamattina in Aula, dopo lo stop di luglio e l’estremo tentativo fatto ieri di arrivare a una mediazione nella maggioranza. Un tentativo che non ha portato a nessun risultato, mettendo così a rischio il provvedimento. A favore del non passaggio agli articoli ha votato il centrodestra mentre Pd, Leu, M5s e Iv si sono detti contrari. Il centrosinistra ha anche contestato la decisione della presidente Elisabetta Casellati di accettare la richiesta del voto segreto.

“La mia decisione, per quanto legittimo contestare, perché si tratta di interpretazione, ha delle solide fondamenta di carattere giuridico – ha spiegato Casellati -. Io sono stata chiamata esclusivamente a giudicare sulla votazione segreta, che è una questione puramente giuridica. Ho citato il regolamento e i precedenti che mi hanno indotto alla concessione del voto a scrutinio segreto”.

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