Delitto Manuela Bailo. Fabrizio Pasini agli inquirenti: “Uccisa dopo un litigio”

Ha confessato di aver ammazzato Manuela Bailo. Ha condotto i Carabinieri in quella cascina abbandonata nelle campagne di Azzanello, in provincia di Cremona, a due passi dal fiume Oglio. Lì la sera del 28 luglio scorso Fabrizio Pasini ha gettato il corpo senza vita della 35enne di Nave chiudendolo in alcuni sacchetti di plastica e occultandolo in una fossa utilizzata solitamente per l’accumulo di liquami organici degli animali. Fabrizio Pasini ha ammesso le proprie responsabilità senza però fornire agli inquirenti tutta la verità, quella stessa che si era tenuto nascosto per due lunghissime settimane trascorse in Sardegna in vacanza con moglie e figli. Il 48enne sindacalista della Uil e collega della ragazza. Al rientro dalle ferie, domenica sera, ha trovato i Carabinieri ad aspettarlo sulla porta di casa. Immediata è stata la confessione: “Si, ho ucciso io Manuela Bailo”. Confermate purtroppo le sensazioni della famiglia della giovane di Nave attanagliata da un dolore troppo grande da poter descrivere. Un omicidio avvenuto per cause accidentali avrebbe confessato Pasini il quale avrebbe parlato di una caduta dalle scale di Manuela e una conseguente sua caduta con tanto di passaggio in pronto soccorso per un dolore alle coste. La tragedia si è consumata nell’appartamento della madre di Fabrizio Pasini ad Ospitaletto la sera del 28 luglio scorso. L’amante che si è trasformato in assassino ha poi nascosto il cadavere della donna in una zona che lui ben conosceva frequentandola nelle domenica del softair. Determinanti nella soluzione del caso sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza che avevano scoperto la presenza in automobile di Manuela con Pasini la sera di sabato 28 oltre ad aver segnalato la presenza della stessa vettura nelle zone di Azzanello dove è stato poi trovato il corpo senza vita della donna. A nulla sono serviti gli sms di depistaggio scritti da Pasini con il cellulare della Bailo. Ora l’uomo si trova in carcere con l’accusa di omicidio ed occultamento di cadavere.