E’ mistero intorno alla morte di Abdoulaye Ndiaye, il 50enne senegalese, che da poco aveva preso la cittadinanza italiana, era ospite della Nikolajewka, la struttura di Mompiano che si occupa di disabili.

L’uomo risiedeva nella struttura da quasi 20 anni, ovvero da quando era rimasto vittima di un grave infortunio sul lavoro che gli aveva provocato danni permanenti. La procura di Brescia ha aperto un’inchiesta sulla sua morte, avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato. Suicidio o caduta accidentale ?

I carabinieri che indagano sull’episodio hanno intanto sequestrato le cartelle cliniche relative al 50enne che già in passato, avrebbe tentato di togliersi la vita. Secondo quanto emerso nella prima fase delle indagini Abdoulaye alle 18.26 sarebbe uscito dalla struttura.

All’ingresso gli era stato chiesto di firmare il registro come da regolamento per chi lascia temporaneamente la cooperativa. “Non c’è bisogno che firmi, resto qui intorno”, queste le sue parole nei confronti dell’addetta. Dopo circa trenta minuti, alle 19, una delle operatrici della Nikolajewka, non avendolo visto nei giardini, è uscita in strada, ha fatto pochi passi e ha notato la carrozzina nella roggia e l’uomo immobile con il volto immerso nell’acqua.

L’intervento dei soccorsi, se pur immediato, è stato inutile. Sarà infatti l’autopsia a dare qualche chiarimento in più e soprattutto ad accertare le cause del decesso. Ndiaye lascia quindi suo figlio MorTalla, 22enne cittadino Parigino, che racconta di aver avuto nei giorni prima del sinistro, conversazioni normali con il padre, tutt’altro che tristi.

Le indagini proseguono, una volta terminati dli accertamenti, il corpo del 50enne senegalese verrà restituito ai familiari.