In Italia la campagna vaccinale procede più spedita rispetto alla media europea. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre. In Italia, ha ricordato Draghi, è stata vaccinata l’81 per cento della popolazione e “voglio ricordar che prima dell’ultimo Consiglio europeo meno di un terzo della platea aveva completato ciclo vaccinale”.

“Negli ultimi tre mesi e mezzo l’Italia ha vaccinato metà della popolazione con età maggiore di 12 anni e dobbiamo essere grati alla sforzi profusi a partire da medici e infermieri e all’immensa opera logistica compiuta sin dall’inizio di questo governo”, ha aggiunto.

Il prossimo Consiglio europeo riaffermerà il proprio l’impegno per la dotazione dei vaccini anti-Covid ai Paesi più poveri, ha affermato il presidente del Consiglio, sottolineando che “dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l’insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti”.

“Solo il 2,8 per cento di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50 per cento della popolazione mondiale”, ha ricordato Draghi, affermando che l’Italia ha recentemente triplicato le donazioni di vaccino verso questi Paesi: “Da 15 a 45 milioni di dosi, da distribuire principalmente attraverso il meccanismo Covax”.

“A oggi, abbiamo assegnato più di 11 milioni di dosi: tra questi, circa tre milioni ciascuno a Vietnam e Indonesia, 1,5 milioni all’Iran e 700 mila a Libano, Yemen e Iraq”, ha chiarito ancora il capo del governo.

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