“L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso dell’intervento alla Camera dei deputati per le comunicazioni sul Consiglio europeo di dicembre.

“Nell’ultima settimana – ha continuato Draghi -, all’interno dell’Unione europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100 mila abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita. Il governo ha deciso di rinnovare lo Stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione”.

“Invito i cittadini a mantenere la massima cautela – ha aggiunto il Primo Ministro – e a continuare a rispettare le regole che ci siamo dati. Gli indici di oggi descrivono però un quadro molto diverso rispetto all’anno scorso. Il numero totale di persone attualmente positive al virus in Italia è 297 mila. Dodici mesi fa erano 675 mila, nonostante un livello di restrizioni molto maggiore”.

Il premier ha anche ricordando che le persone ricoverate siano 8.026, mentre il 14 dicembre 2020 erano 30.860. “Negli ultimi sette giorni ci sono stati in media 95 decessi al giorno. Nello stesso periodo di un anno fa erano stati 629. Dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri. Questo miglioramento è dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione. Nell’arco di un anno in Italia abbiamo vaccinato con due dosi quasi 46 milioni di persone – e oltre 300 milioni in tutta l’Unione europea”.

Si tratta di “una mobilitazione imponente, per cui voglio ringraziare il Servizio sanitario nazionale, la struttura del commissario per l’emergenza Covid-19, la Protezione civile, tutti i cittadini. Oggi in Italia più dell’85% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi, e circa il 20% ha fatto anche la terza. Voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto, e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile”.

Come dimostra un recente studio dell’Istituto superiore di sanità – ha concluso Draghi -, “i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte maggiore rispetto a chi ha fatto la terza dose. Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. Ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora”.

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