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È morto Giulio Sanguineti, vescovo di Brescia dal 1999 al 2007

Si è spento questa mattina, giovedì 6 novembre 2025, monsignor Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia. Aveva 93 anni.

Nato a Santa Giulia di Centaura, nel comune di Lavagna, il 20 febbraio 1932, era stato ordinato sacerdote il 29 maggio 1955. Laureato in Diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, aveva ricoperto diversi incarichi nella diocesi di Chiavari: rettore del Seminario, canonico della Cattedrale, presidente del Tribunale ecclesiastico diocesano, cancelliere e, infine, vicario generale.

Eletto vescovo di Savona-Noli il 5 dicembre 1980, era stato consacrato da papa Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1981. Successivamente, nel dicembre 1989, fu trasferito alla guida della diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato.

Il 20 febbraio 1999 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Brescia, dove fece il suo ingresso il 28 febbraio dello stesso anno, succedendo a mons. Bruno Foresti. Rimase alla guida della diocesi fino al primo ottobre 2007, anno in cui si ritirò nella sua Liguria, a Chiavari.

Durante il suo episcopato bresciano mons. Sanguineti promosse un’intensa attività pastorale, con attenzione alla formazione dei sacerdoti, all’oratorio e al dialogo tra fede e cultura.

Sarà possibile visitare la salma dalle 9 di domani mattina, venerdì 7 novembre, nella cappella maggiore del Seminario. Il Rosario sarà pregato sempre domani alle 19 in Cattedrale, a Chiavari, dove sabato mattina, 8 novembre, alle 11 sarà celebrato il funerale.

Il cordoglio del vescovo Tremolada

“Ci è giunta la notizia che il vescovo Giulio Sanguineti è tornato alla Casa del Padre – ha detto l’attuale vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada – Vogliamo ricordarlo con commozione, con affetto e lo affidiamo alla misericordia del Signore. La nostra Diocesi gli deve molto. I suoi anni sono stati importanti e delicati. Si è speso per il bene di questa Chiesa con grande generosità e con grande intelligenza. Lo affidiamo alla Misericordia del Signore che sa ricompensare i suoi servitori generosi e fedeli. La sua preziosa memoria diventa per noi un’eredità spirituale”.

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