La nuova edizione dell’Eduscopio è online (http://eduscopio.it/). Cerchiamo di dare uno sguardo generale sulle scelte universitarie dei ragazzi bresciani e sul rapporto scuola-lavoro in provincia per gli istituti tecnici e professionali.

La guida interattiva della Fondazione Agnelli – come ogni anno – aggiorna i dati sulle scuole superiori che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma. Il portale – nato nel 2014 e gratuito – si propone di aiutare studenti e famiglie nel momento della scelta della scuola dopo la terza media.

Ecco uno sguardo generale per Brescia e provincia

Le scelte universitarie dopo i licei:

Gli studenti dei licei classici nella maggior parte dei casi scelgono un indirizzo universitario di tipo umanistico e in qualche caso un indirizzo di tipo giuridico-politico; nei licei scientifici la scelta ricade invece su università tecniche.

Per i licei linguistici e delle scienze umane i ragazzi bresciani nella maggior parte dei casi continuano gli studi con un percorso di tipo umanistico; nei licei artistici la scelta è verso università di tipo tecnico, mentre per i licei di indirizzo tecnico-economico gli studenti preferiscono una scelta universitaria di tipo economico-statistica.

Il rapporto scuola-lavoro dopo gli istituti professionali:

I ragazzi degli istituti tecnici-economici nella maggior parte dei casi dopo due anni hanno un contratto di tipo “permanente-apprendistato”; e la maggioranza di essi svolge professioni trasversali al percorso di studi fatto, oppure fanno un lavoro non coerente con il titolo di studio.

Dopo un istituto tecnico-tecnologico, gli studenti – nella maggioranza dei casi – dopo due anni hanno anche qui un contratto di tipo “permanente-apprendistato” e in rari casi un contratto temporaneo. Per questo percorso la maggior parte ha un impiego coerente con il titolo di studio, mentre in alcuni casi si riscontra una scelta non coerente con il diploma ottenuto.

Gli studenti degli istituti di tipo professionali-servizi dopo due anni hanno nella maggior parte dei casi un contratto “permanente-apprendistato”, oppure temporaneo. Per questo percorso la situazione è invece molto eterogenea riguardo la coerenza studi-lavoro.

Per gli istituti di tipo professionale-industria e artigianato si notano anche qui contratti di tipo “permanente-apprendistato” nella maggioranza dei casi, sempre dopo due anni. Il dato sul post diploma per questo percorso è praticamente unanime e rispecchia una scelta coerente con il titolo di studio conseguito.