Che cosa ha fatto la Provincia negli ultimi mesi e anni per far fronte all’emergenza idrica? Che cosa ha fatto per porre rimedio alle perdite che le condutture registrano strutturalmente che vanno dal 50% dell’acqua trasportata fino a punte del 70%?

Domande che Gianpaolo Natali, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, ha messo nero su bianco nell’interrogazione che ha presentato nei confronti della Provincia di Brescia sul tema dell’emergenza idrica. 

Secondo Natali la Provincia ha dimostrato un atteggiamento di “assoluta passività per anni. Come si può chiedere ai cittadini di utilizzare con buon senso l’acqua se è la stessa Provincia a non essere in grado di gestire, negli anni, le perdite delle condutture – chiede l’esponente di Fratelli d’Italia a Palazzo Broletto -.

L’altro tema sul quale Natali ha voluto porre l’accento è quello dei laghi e della relazione con il territorio.

“La Provincia ha demandato alla Comunità del Garda -che mi risulta non essere un ente istituzionale – decisioni e interventi sulla fornitura di acqua al Po da parte del Lago di Garda. A mio giudizio è l’Istituzione Provincia a decidere ed intervenire”  soprattutto dopo il No della Provincia di Trento a concedere altra acqua dal Lago d’idro. 

“Il Presidente Alghisi in aula si è augurato che torni a piovere. Noi non possiamo limitarci alla speranza e a fare la danza della pioggia – ha proseguito Natali – ma vogliamo, chiediamo , pretendiamo che la Provincia faccia molto di più di quello che ha fatto fino ad adesso, o meglio tutto ciò che non ha fatto fino ad adesso”. 

Poi la proposta, o meglio la richiesta che gli interventi programmati per 600 milioni da qui al 2045 vengano invece eseguiti nell’arco temporale molto più ristretto “in pochissimi anni – ha concluso Natali – perché diversamente rischiamo che con una lasso di tempo così lungo gli interventi  previsto oggi saranno già vecchi e inadeguati nel momento in cui verranno effettuati”