Il peso dell’energia continua a gravare su famiglie e imprese. Nei primi sette mesi del 2025, secondo i dati Istat elaborati da Confartigianato, i prezzi di elettricità, gas e combustibili restano in Italia più alti del 49,8% rispetto alla media del 2021. In Lombardia l’aumento è del 52,8%, mentre a Brescia si registra un +51%.

Un leggero calo a luglio (–1,2% in Lombardia e a Brescia) non basta a compensare quattro anni di rincari. “Gas ed elettricità sono diventati beni di lusso – denuncia Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia – I nostri artigiani non riescono più a sostenere questi aumenti e rischiano di perdere competitività, con ricadute su occupazione ed economia locale”.

Massetti indica tre priorità: eliminare oneri impropri in bolletta e rendere strutturali le tutele per le micro e piccole imprese; accelerare lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili e sostenere l’efficienza energetica di laboratori e capannoni; diversificare le fonti, puntando su rinnovabili, idrogeno e ricerca sul nucleare di nuova generazione.

Il tema è al centro anche della convention nazionale “Energies and Transition” di Confartigianato, in corso in Sardegna fino al 3 ottobre, con la partecipazione di esperti, istituzioni e rappresentanti del mondo produttivo.