“Non siamo tenute e tenuti a chiedere, sapere e dar conto a terzi di ciò che verrà letto in quell’evento, per la forma privata con la quale è stato organizzato”.

L’assessora Anna Frattini risponde così all’interrogazione presentata in Consiglio dal Consigliere Andreoli e da Fratelli d’Italia in merito all’evento il 14 luglio prossimo, previsto a corollario delle iniziative del Brescia Pride.

ANDREOLI – FRATTINI – IL VIDEO INTEGRALE

“Agli atti del Settore competente – prosegue l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Brescia- non è stata infatti avanzata alcuna richiesta di patrocinio per l’evento, che nemmeno richiedeva di essere autorizzato, in quanto non sono previste strutture per lo stazionamento del pubblico né palchi, e che si svolgerà quindi nella legittima fruizione di un parco pubblico da parte di un gruppo di persone che, come garantito anche dall’art. 21 Costituzione, manifesta liberamente il proprio pensiero, i cui contenuti e le modalità di espressione non violano alcuna norma né propagandano illegalità – a meno che lo sia proporre – a chi liberamente è in grado di scegliere se partecipare o meno – letture di libri”.

“La preoccupazione dei consiglieri sottoscrittori dell’interrogazione in oggetto – ha sottolineato l’assessora Frattini- risulta quindi mal orientata, poiché non è l’amministrazione a dover rispondere”.

“Ci sono tuttavia almeno due questioni che questa interrogazione ci consente di affrontare -ha proseguito Anna Frattini :

la prima è che la messa in discussione della legittimità di gruppi di lettura riporta alla mente episodi di censura che di certo non appartengono alla storia democratica del nostro paese. La Costituzione italiana riconosce la libertà di espressione a ognuna e ognuno, come una delle condizioni delle democrazie, mentre questa è negata nei paesi che hanno forme di governo autoritarie. Risulta quindi inopportuna la messa in discussione della legittimità di gruppi di lettura.

La seconda è relativa ai contenuti che secondo i firmatari dell’interrogazione l’evento veicolerà. Per amore di completezza ma – ricordo – non perché questo fosse dovuto, mi sono curata di consultare i dieci libri che verranno proposti: affrontano tutti una questione rispetto alla quale l’Italia ha assunto un impegno sottoscrivendo nel 2012 la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la Convenzione di Istanbul – giuridicamente vincolante. Questa ci vincola – ha concluso l’assessora alle Pari Opportunità- a un impegno sui temi quali (cito) “la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto”, che i testi in programma nella lettura in oggetto mostrano di perseguire”.

ANDEOLI, “LE MIE SEMPLICI DOMANDE”

Da parte sua il Consigliere Andreoli si è “difeso” specificando che le sue sono state semplici domande inserite in un’interrogazione al Consiglio e alla Giunta, atto che è nelle facoltà di un Consigliere Comunale”.

Andreoli ha poi ironizzato sull’agitazione della Giunta per la sua interrogazione. Giunta che però ha chiaramente risposto di non essere coinvolta nell’iniziativa in oggetto in quanto “evento privato”.