Che le cose non andassero bene, da tempo si era capito. Ora però con la domanda di ammissione al concordato preventivo che permette così di bloccare le istanze dei creditori fino alla presentazione di un piano di ristrutturazione, se ne ha la certezza.
La Freccia Rossa venne costruita nel 2008 con un investimento di 140 milioni di euro al quale partecipò anche una ditta bresciana, la Coimpredil SPA, oggi in liquidazione, con il 10%.
Anno dopo anno i visitatori sono calati fino ad arrivare al settembre 2016 quando con l’apertura di Elnos, la Freccia Rossa cadde in una crisi che ha portato via 30 negozi, aggravando le perdite arrivate a toccare i 24 milioni il 31 luglio.
Il debito verso le banche ammonta a 80,9 milioni di euro e i soci non sono disponibili a coprire le perdite.
L’obiettivo è raggiungere un accordo di ristrutturazione del debito con gli istituti bancari e nei prossimi mesi Freccia Rossa presenterà il suo piano da sottoporre a Tribunale per l’approvazione.