“A un paese come l’Italia conviene attivare il Mes” ha detto il commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni, a “24Mattino”.

Usufruire di “questi tipi di prestiti”, ha spiegato Gentiloni, conviene molto di più all’Italia “piuttosto che ad altri paesi”, visti i bassi tassi d’interesse. “La commissione ha lavorato molto per togliere a questi strumenti le condizionalità che c’erano”, ha aggiunto il commissario, specificando che questi parametri “c’erano perché il Mes era stato concepito per quei paesi in difficoltà che chiedevano aiuto”. Per quanto riguarda Spagna e Grecia, ha specificato Gentiloni, “non ho informazioni sul fatto che non lo utilizzino o che ne abbiano fatto richiesta: teniamo conto che il Mes è disponibile da dieci giorni”. Nel corso del suo intervento, l’ex premier italiano ha parlato anche del Recovery Fund, sul quale discuterà il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo.

Gentiloni ha evidenziato che “il pacchetto da 750 miliardi di euro, che contiene ben 500 miliardi in sussidi a fondo perduto, ha bisogno ancora di un’intesa fra i governi e di una ratifica dei parlamenti e quindi necessita di un po’ di tempo. Per questo motivo entrerà in vigore dal primo gennaio dell’anno prossimo”. E ha aggiunto: “Credo che quest’occasione dovrebbe essere utilizzata per affrontare obiettivi sia di ciascun paese, sia a livello europeo di una certa importanza: abbiamo da investire nella transizione ecologica, in quella digitale e abbiamo da risolvere molti problemi per così dire ‘antichi’. Questa è l’occasione per avere delle risorse in questa direzione e non sparpagliarle”, ha spiegato il commissario Ue. “Si tratta di fare una cosa di cui abbiamo un gran bisogno. Evitare misure che non abbiano un profilo di investimento, di priorità: la Commissione europea lascia ai paesi la responsabilità di fare queste proposte, ne discuterà e poi verificherà che gli obiettivi e i tempi indicati vengano rispettati”, ha aggiunto Gentiloni.

“Il piano di ripresa – ha poi precisato – prevede inevitabilmente che ci siano dei piani nazionali”, perché la Commissione Ue stessa non sarebbe in grado di stabilire in autonomia dove dovrebbero essere allocate le risorse. “La Commissione deve far sì che le risorse vengano utilizzate positivamente” e nella maniera corretta. “L’obiettivo è dotare l’Ue di una politica monetaria che abbia delle risorse a disposizione”, ha aggiunto Gentiloni, secondo cui “molto coraggiosamente”, questa volta si è accettata “l’idea che ci siano delle risorse a fondo perduto”. “Stiamo mettendo insieme risorse economiche per le sfide che ci saranno nei prossimi anni”, ha detto il commissario Ue. Sul tema delle fusioni relative a banche e assicurazioni, nel dibattito sulla creazione di grandi agglomerati europei e la salvaguardia degli attori nazionali, Gentiloni ha sottolineato che trovare un punto di equilibrio non è facile. “Ci sono settori strategici: senza alcun dubbio l’Ue deve sostenere le imprese che possano avere un ruolo a livello globale”, ha detto l’ex premier, prendendo come esempio “il settore digitale”, anche se molti sostengono che in quest’ambito “il treno è stato oramai perso, visto che i giganti sono tutti stranieri, ma ciò è vero sino a un certo punto” visto che ci sono “realtà europee che potrebbero avere un ruolo forte a livello globale”. “La forza del modello europeo è il mercato unico con regole di concorrenza e competitività interne che lo hanno reso la zona commerciale più forte al mondo”, ha detto il commissario, sottolineando che quando si parla di “campioni europei” è necessario stare attenti “ed evitare effetti monopolistici e squilibri interni”.

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