Per risolvere alla radice il problema dell’acqua «multicolore», il Comune di Ghedi ha avviato una radicale opera di manutenzione e pulizia dei pozzi.

Si fa sempre più complessa la questione dell’acqua colorata sgorgata nelle ultime settimane dai rubinetti del comune di Ghedi. Per cercare di risolvere il problema il Comune ha avviato un’opera di pulizia e manutenzione della rete dei pozzi. Ma i lavori si preannunciano con non poche difficoltà per i cittadini.

Sono attesi infatti inevitabili disagi, soprattutto sul fronte della pressione. Proprio per evitare che l’acquedotto resti a secco, il sindaco Lorenzo Borzi ha firmato un’ordinanza che impone il divieto si utilizzo dell’acqua fino al 31 agosto, dalle ore 7 alle ore 22. Non sarà permesso il lavaggio di cortili e piazzali, l’irrigazione di orti e giardini, il lavaggio automezzi, e nemmeno riempimento di vasche o piscine. I trasgressori rischiano una multa fino a 500 euro.

Alla luce della siccità della Bassa, le restrizioni sull’impiego delle risorse idriche durante l’estate sono un classico. Ma le misure decise da Ghedi sono da clima di emergenza. «Negli ultimi giorni ci sono stati dei problemi tecnici all’acquedotto a causa della riduzione di pressione nei pozzi di via Caravaggio e via Bonsignori. – si legge nel testo dell’ordinanza – Le condizioni climatiche dell’ultima settimana hanno determinato un sensibile aumento dello stato di siccità. L’acqua – scrive ancora il sindaco – è un bene primario da salvaguardare, con particolare attenzione al mantenimento della falda acquifera ».

I divieti dovrebbero garantire una sufficiente distribuzione di acqua potabile per tutto l’arco della giornata e per tutto il territorio comunale. In attesa che l’acqua torni limpida e trasparente.