Un’operazione svolta dai Carabinieri di Brescia in trasferta, se così si può dire, nella provincia di Monza e Brianza. A finire in manette sono stati tre uomini rumeni accusati di avere reclutato, assunto e impiegato manodopera costituita da lavoratori sia maggiorenni che minorenni, sottoponendoli a sfruttamento e a una vita di reclusione.

I tre, in concorso, reclutavano giovani lavoratori bisognosi dalle regioni più povere della Romania e li facevano arrivare i Brianza dove però non trovavano un vero e proprio impiego, bensì un lavoro estenuante e praticamente non pagato.

L’indagine è partita da Brescia poiché nel luglio scorso due lavoratori esasperati da quella vita, di cui uno minorenne, sono fuggiti per mettersi in salvo. Grazie all’aiuto di un connazionale un mese dopo sono arrivati a Brescia e hanno denunciato tutto ai Carabinieri di piazza tebaldo Brusato.

Da qui è partita l’indagine in collaborazione con i colleghi brianzoli e milanesi che ha permesso di verificare le accuse e quindi, nelle scorse ore, di liberare 13 giovanissimi lavoratori dai loro aguzzini. L’operazione in loco ha dato la possibilità di riscontrare le pessime condizioni igienico-sanitarie in cui erano costretti a vivere e lavorare, oltre alle pessime condizioni psico-fisiche in cui versavano, costantemente controllati, sorvegliati e talvolta vittime di minacce e violenza fisica.