“Mai Souad Alloumi avrebbe abbandonato i figli e sarebbe sparita nel nulla”. I giudici togati e popolari non hanno dubbi: la donna non si è allontanata volontariamente la notte tra il 3 e il 4 giugno ma è stata uccisa dall’ex marito El Biti nell’abitazione di via Milano nella quale viveva con i suoi due figli e il suo corpo è stato messo in un sacco.
Questo è quanto si legge nelle motivazioni della sentenza con cui il 51enne marocchino è stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi.
Sul movente i giudici ipotizzano la gelosia da un lato e dall’altro l’indipendenza che la donna stava acquisendo nei confronti dell’ex marito. «El Biti covava profondi motivi di risentimento nei confronti di una donna che intendeva liberarsi dalla morsa tirannica ispirata da una sottocultura retrograda- si legge nelle motivazioni – Stava per avvicinarsi il momento della resa dei conti, in quanto gli era stato richiesto il pagamento degli arretrati non versati (10mila euro) per il mantenimento dei famigliari».