Una lunga lettera che ripercorre tutte le problematiche relative alla ripresa del nuovo anno scolastico in ogni ordine, specialmente declinate su scala locale con le numerose difficoltà che i Comuni si stanno trovando ad affrontare.

Questo il sunto della missiva inviata dai Sindaci bresciani, a firma del primo cittadino di palazzolo Gabriele Zanni in quanto presidente di Acb (Associazione comuni bresciani), al ministro dell’istruzione Lucia Azzolina chiedendo certezze in vista della fatidica data del 14 settembre.

I Sindaci parlano di un periodo molto teso, in cui gli Enti istituzionali si trovano a dover interloquire, se non “negoziare”, con i Dirigenti delle varie scuole creando così anche inauspicate differenze fra diversi paesi anche limitrofi causando così caos nelle famiglie.

“La forte preoccupazione è che gli Enti locali debbano sopperire a mancanze che non afferiscono direttamente a loro attribuzioni – fanno sapere i Sindaci – peraltro in assenza di risorse adeguate e addirittura con il rischio di essere chiamati a rispondere anche sotto il profilo contabile-erariale per l’attivazione di servizi sostitutivi o integrativi di quelli sino ad oggi erogati dal sistema d’istruzione di competenza statale”.

Un esempio di criticità sarebbe quello dell’orario ridotto alla sola mattina, con evidenti ripercussioni specialmente per gli asili. Stando a quanto riferito nella lettera sembra che molte famiglie, visto l’orario dalle 9 alle 13, stia seriamente pensando di non iscrivere i propri figli. Questo capibile gesto, oltre a creare una mancanza nella crescita di un bambino, mette in difficoltà gli istituti che senza iscrizioni rischiano di perdere gran parte delgi introiti.

In buona sostanza il timore dei Sindaci, al di là ovvimante delle carenze nel diritto alla salute e allo studio dei nostri giovani, è quello che saranno i Comuni a dover sopperire alle mancanze dello Stato. Peccato però, che le casse comunali siano già state messe a dura prova in quest’anno segnato dalla pandemia e la mancanza di linee guida precise di certo non aiuta.

“In definitiva si chiede che il Ministero fornisca senza ulteriori ritardi e con assunzione piena delle responsabilità che gli sono proprie, risposte certe e coerenti, al fine di contemperare le esigenze di una concreta prevenzione di tipo sanitario a tutela del diritto alla salute con l’altrettanto fondamentale diritto a un’istruzione vera e di qualità – conclude la lettera – Ciò senza imporre agli Enti locali di supplire, senza peraltro dotarli delle risorse e degli strumentinecessari, alle note carenze, che in questo periodo vanno ad aggravare una situazione di per sé nonordinaria e quindi da presidiare con ancor maggiore puntualità e attenzione”.

Qui è possibile consultare la lettera fatta recapitare dai sindaci ai Acb al ministro Lucia Azzolina.