Era il lontano 10 aprile 1973 quando a Coccaglio alcuni pionieri, sentito della nascita dell’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi), decisero di cogliere subito la palla al balzo e fondare il gruppo comunale.

Fra gli artefici di questa lunghissima storia c’è il cavalier Lino Lovo, all’epoca presidente dell’Avis, che fra i primi ha subito accolto con estremo favore l’obiettivo della neonata associazione in un tempo in cui parlare di donazione degli organi era tutt’altro che convenzionale.

“Da allora le cose sono cambiate, fortunatamente – dice Lovo ai microfoni di Èlive con un sorriso – Quando ci vedevano facevano le corna, oggi invece la nostra associazione è riconosciuta in tutto il sistema paese. Abbiamo cambiato la cultura del popolo italiano, da contraria a favorevole alla donazione degli organi”.