La solidarietà è il punto di partenza e il punto di arrivo. Ed è per questo che “il vaccino e le terapie contro il Covid devono essere posti subito a disposizione di tutti, senza discriminazione alcuna”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia de “I giorni della ricerca”, promossa dall’Airc. “Questa è la nostra convinzione – ha spiegato proviene dalla nostra cultura ed è importante che la Commissione europea abbia promosso con noi l’alleanza per il vaccino da subito con le politiche necessarie perché sia globalmente accessibile”.

Seguendo il principio dell’universalità delle cure, il capo dello Stato ha ricordato che “il vero nemico di tutti è il virus. Il responsabile di lutti, di sofferenze, di sacrifici, di rinunce, di restrizioni alla vita normale”. Per questo motivo “è tempo di collaborazione e di alleanze globali, non di barriere e di egoismi. Si devono condividere impegni e conoscenze, così come si condivide la sofferenza e la responsabilità”.

La battaglia contro il Covid-19 non deve però rallentare quella contro i tumori. “La ricerca vincerà sulla pandemia da Covid. Quella che oggi si imposta come una priorità, non soltanto nel nostro Paese ma nel mondo intero, non deve però farci arretrare né rallentare sul fronte della lotta contro i tumori. Celebrare al Quirinale questa volta i giorni della ricerca serve anche a questo: a ricordarci che le altre impegnative patologie non sono finite in lockdown, che il cancro continua a manifestarsi con i ritmi di prima e che troppi screening e troppe cure vengono rinviate a causa della pandemia, rischiando ritardi irrecuperabili nella diagnosi di tumore e pericolose interruzioni delle terapie, che non consentono pause o sospensioni”.

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