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Morti sul lavoro, sindacati: “Servono più controlli”

“L’edilizia, il settore che ha trainato gran parte della ripresa del nostro paese negli ultimi mesi, ha avuto un numero di
casi di infortuni cosi elevato che non si registrava da decenni. I dati Inail, confermano che il settore delle costruzioni
risulta quello con maggiori morti sul lavoro: nel 2021 si è avuto un morto ogni 48 ore”. Sono parole dei sindacati bresciani (Cgil, Cisl e Uil) a poche ore dall’incidente mortale avvenuto in una cava di Bedizzole.

La vittima è il 62enne Maurizio Rocchi, travolto da un carico di ghiaia. “Peraltro in una situazione di maltempo e con scarsa visibilità vista l’ora in cui il lavoratore è stato coinvolto nell’infortunio che ha causato la sua morte” aggiungono i sindacati.

Viene delineato uno scenario ben noto e messo in risalto più volte nelle ultime settimane: le denunce di infortuni sono in aumento (11.300 a ottobre 2021, 17.148 a ottobre 2022). Numeri drammatici poi riguardano la mortalità a Brescia con 32 decessi sul lavoro da gennaio a ottobre, ma purtroppo il dato è già da aggiornare con novembre e dicembre.

“Ai proclami nell’immediatezza dell’accaduto non seguono provvedimenti tali da arginare il problema. Partendo per esempio dai controlli preventivi sulla sicurezza – attaccano Cgil, Cisl e Uil – Lo scorso anno le ispezioni nelle aziende hanno evidenziato irregolarità per il 69% delle aziende controllate. E riguardo alla salute e sicurezza sul lavoro si arriva al 77% di irregolarità, e questo – concludono – con una quantità di organi di controllo e vigilanza ridicola solo qualche centinaio per 1.600.000 imprese”.

E proprio dall’implementazione di questi organi di controllo, secondo i sindacati, deve partire il percorso verso la soluzione di un problema ormai non più sostenibile.

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