“Sono troppi gli studenti disabili abbandonati a se stessi per via delle numerose carenze organizzative del mondo della scuola. Un fenomeno grave e inaccettabile per un Paese civile votato al sacrosanto diritto allo studio e all’inclusione dei soggetti più fragili”.

L’allarme, in queste ore, è lanciato da Gianpaolo Natali, capogruppo in Loggia di Fratelli d’Italia, che denuncia “la delicata situazione in cui si sono trovati molti studenti con disabilità che in questo periodo si sono visti privati dei propri insegnanti di sostegno, chiamati a sostituire colleghi di ruolo assenti per Covid o altre malattie, o per motivi talvolta -dice Natali- ingiustificati.

“La pandemia – aggiunge Natali – sta facendo pagare un prezzo troppo alto ai giovani e alle categorie meno fortunate e non possiamo davvero più permetterlo”.

Da qui l’interrogazione che il capogruppo in Loggia di Fratelli d’Italia ha presentato all’amministrazione comunale “perché – scrive in una nota- si eseguano i dovuti accertamenti sulla reale situazione nelle scuole della città di competenza del Comune. Visti i tanti casi registrati in vari istituti lombardi, serve capire quanti sono ad oggi, a Brescia, gli alunni disabili e gli insegnanti di sostegno assegnati e verificare in che misura questi ultimi siano stati dirottati in sostituzione degli insegnanti di ruolo assenti a vario titolo. Nel caso si verificassero teli posizioni sarà doveroso intervenire tempestivamente e porre rimedio a questa grave lesione del diritto allo studio”.

Natali riferisce poi di segnalazioni da diverse associazioni, come “Famiglie Disabili Lombarde” e “Amici di Tommy e Cecilia Onlus”, che denunciano come siano “numerosi i bambini e i ragazzi costretti a rimanere a casa perché è stato loro negato il necessario sostegno”. “Un grave atto discriminatorio – continua Natali – che contravviene ai diritti all’istruzione e alla formazione sanciti, oltre che dalla nostra Costituzione, anche dall’Ordinamento comunitario e dalle Convenzioni internazionali”.

“Voglio inoltre ricordare – ha concluso Natali – che, da inizio pandemia, agli alunni disabili, visti i loro bisogni educativi speciali, è sempre stata assicurata l’istruzione in presenza, anche nei casi di DAD o didattica integrata dei compagni di classe. Decisione questa ribadita in una nota congiunta del MIUR e del Ministero della Salute. Ecco perché violare l’accesso ai diritti sanciti in loro favore rappresenta un atto inammissibile, che peraltro si compie spesso nel colpevole silenzio delle istituzioni. Bisogna invece tornare a dar voce a questi ragazzi reintegrandoli, con gli ausili necessari, tra i banchi delle proprie aule, nel pieno rispetto della propria dignità e autonomia”