Omicidio Erbusco: confermati in appello 16 anni a Manuel Rossi

Sedici anni di carcere. Questa la sentenza che ha confermato le accuse rivolte a Manuel Rossi, il 30enne di Erbusco accusato di aver ucciso con 81 coltellate il suo pusher a Zocco di Erbusco il 12 aprile di due anni fa. In aula il barista è stato condannato per l’omicidio di Riad Belkahla perpetrato in un giro di droga con la fidanzata Giulia Taesi, processata in giudizio separato in primo grado e condannata anchessa a 16 anni di reclusione. Non sono bastante le lacrime scese sul suo volto a trovare ed il pensitmento per il gesto effettuato a ridurre la pena. E nemmeno sono bastati i messaggi letti dall’avvocato difensore a delineare un quadro chiaro, quello delle minacce della fidanzata al fine di compiere il folle gesto. Se da una parte il sostituto Procuratore Cristina Bertotti parla apertamente di un delitto aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, per la difesa di Rossi molti sono i motivi per scongiurarla. Il fatto che gli imputati avessero utilizzato il loro telefono, che fossero saliti sulla Mercedes del Belkahla e fosse lui a decidere quella sera dove andare, il ripetuto passaggio sotto le telecamere che hanno ripreso i movimenti dei fidanzati finendo per incastrarli sono le prove messe al vaglio. Nemmeno l’ultima carta giocata dagli avvocati sulla persona di Belkahal sulla sua pericolosità e sul fatto che girasse armato hanno retto il confronto. I giudici della Corte d’assise d’appello non hanno condiviso questa ricostruzione: sono tornati in aula dopo quattro ore di camera di consiglio con la conferma della condanna: 16 anni erano e 16 sono rimasti.