Decreto di fermo di indiziato di delitto, nei confronti di nove persone ritenute dalla Procura Distrettuale, responsabili di gravi episodi delittuosi, compiuti con modalità mafiose e con finalità di agevolazione della cosca Bellocco di Rosarno.

Le indagini prendevano avvio a seguito di attivazione da parte della DDA di Reggio Calabria, che nel corso di un’articolata indagine a carico di appartenenti alla cosca ‘ndranghetista dei Bellocco di Rosarno, aveva avuto notizia di un’imminente azione aggressiva in danno di soggetti mantovani.

Le indagini, si sono sviluppate attorno alla figura del calabrese Antonio Loprete e alla mantovana Marta Magri, la quale chiedeva l’intervento per far compiere azioni intimidatorie contro il nipote e la cognata, per risolvere una controversia economica.

Infatti, Loprete, nel gennaio del 2018, con la complicità del figlio, partivano in direzione Mantova per eseguire il piano criminale contro il ragazzo. L’esecuzione è stata poi scongiurata grazie alla Polizia Giudiziaria. Dopo il primo tentativo fallito, l’incarico venne assegnato ad altri due uomini, entrambi mantovani, assoldati con un importo pari a 3000 euro. Anche questo tentativo falli, grazie alla Polizia.

Il 19 giugno del 2918 però, all’uscita di un tabaccaio a Governolo (MN), il nipote della Magri subi una violenta aggressione che gli provocò la frattura della mascella. Gli approfondimenti investigativi, riuscirono a raccogliere indizi sulla responsabilità in capo alla mandate Marta Magri e ad altri tre uomini.