“Non possiamo dire che non è successo nulla, non siamo stupidi, e non possiamo nemmeno dire che non ci sia dispiaciuto e che siamo ancora dispiaciuti ma chi crede dei valori di Forza Italia e li ha portati avanti fino ad adesso portato in questa fase ha dato la disponibilità a fare di più. Da una prima stima il partito c’è ancora tutto”.

L’INTERVISTA INTEGRALE

Adriano Paroli, neo Commissario provinciale bresciano e plenipotenziario, incaricato dal coordinamento regionale di Forza Italia a gestire il partito bresciano dopo l’uscita di Alessandro Mattinzoli (che era anche coordinatore provinciale del partito) e di Mariastella Gelmini è chiaro, dopo l’incontro con gli amministratori azzurri.

Per Forza Italia è il momento della verità: o dentro o fuori, nessuna ambiguità e nessun tentennamento.

COMMISSARIO PLENIPOTENZIARIO

“Non sono usciti due di secondo piano, sono usciti due su cui il partito contava non molto, moltissimo. Anche per questo mi è stato affidato questo incarico con enormi poteri, nel senso che sono stati azzerati i direttivi perchè in una situazione di confusione è stato deciso di capire che cosa sta succedendo”

L’AFFONDO A FRATELLI D’ITALIA

Alle accuse di appiattimento di Forza Italia su posizioni di leghiste e di Fratelli d’Italia a Èlive, Paroli risponde: “Forza Italia è nel centro destra più che mai e più convintamente che mai. Certo -aggiunge il commissario provinciale – il centro destra che Berlusconi aveva fatto, creato mantenuto unito ci piaceva di più”.

“Lasciatemi dire -aggiunge Paroli – che la scelta di Fratelli d’Italia non è stata una scelta da patrioti, è stata una scelta opportunistica. Si è messa all’opposizione sapendo che in una fase così complicata e difficile l’opposizione catalizza più voti. Noi abbiamo pagato, sia noi che la Lega, abbiamo pagato l’appoggio a Draghi in questo anno e mezzo ma non abbiamo pentimenti perchè si fanno le cose per i cittadini non si fanno per i voti dei partiti”.

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