Nasce l’hashtag #furbettidellamonnezza, nasce ovviamente dai social e più in particolare dal gruppo Facebook “Brescia che NON vorrei”. Come facilmente intuibile dal titolo di questa particolare campagna, il tema al centro dell’attenzione è l’abbandono illegale di rifiuti che secondo i promotori è ben presente a Brescia.

Come spesso accade sui social la campagna si articola in una serie di post corredati di video, censurati, di quegli individui beccati in varie zone della città ad aprire i cassonetti come si faceva una volta – quando le “calottine” non esistevano – per gettare carrelli di spazzatura.

“Si vede chiaramente che il cassonetto è aperto illecitamente in pieno giorno. Ci vengono spontanee alcune domande – scrivono dal gruppo – Per quale motivo una persona ha bisogno di aprire in questo modo e per più giorni il cassonetto per smaltire rifiuti indifferenziati? Come mai è così semplice aprire i cassonetti visto e considerato che il “trucchetto” è ormai una abitudine in moltissime parti della città? Sicuramente questi atteggiamenti vengono sanzionati, ma qual è la percentuale di multe effettivamente incassate? Sono effettuati dei controlli per verificare che l’emissione delle cartelle Tari siano effettivamente corrispondenti alle attività commerciali/artigianali verificando la partita Iva?”

Tutti interrogativi che vengono rivolti all’Amministrazione. Stando a chi ha postato questi contenuti i video dei cosiddetti “furbetti” sono stati inviati alle autorità, nella speranza di ottenere un riscontro.