Pioggia di condanne per sfruttamento prostituzione e traffico di rifiuti

Pioggia di condanne. Sono 11 le persone accusate e condannate a vario titolo per reati che vanno dallo sfruttamento della prostituzione al traffico illecito di rifiuti. Due solo le assoluzioni, con formula piena. Si tratta dell’ex maresciallo capo della Guardia di Finanza di Desenzano e un uomo di Desenzano. Pesanti invece le condanne per gli altri imputati, a cui sono stati confermati i vari capi d’accusa senza l’aggravante del metodo mafioso. Giuseppe Papaleo è stato condannato a 8 anni, insieme a lui i due complici condannati rispettivamente 7 anni e 8 mesi e 6 anni. Sarebbero stati loro a “gestire” il racket delle estorsioni con atti di violenza “vera” e minacce. Sarebbero riusciti a farsi consegnare con la forza ben 124mila euro dal night club Burlesque di Rovato, e altri 60mila da un locale di Ospitaletto. Il principale capo d’accusa è lo sfruttamento della prostituzione. Il ruolo di reclutatore era affidato a Mauro Pocorobba il quale gestiva ragazze provenienti soprattutto dall’Est Europa. Le donne venivano fatte lavorare in alcuni locali della zona e poi illecitamente fatte prostituire. L’uomo è stato condannato a 5 anni e 6 mesi. Pena severa anche per Vituccio Macagnino, all’epoca dei fatti appuntato scelto alla stazione dei carabinieri di Torre de’ Picenardi, in provincia di Cremona. Accusato di rivelazioni di segreto d’ufficio, accesso abusivo ai servizi informatici e induzione indebita, è stato condannato a 4 anni e 9 mesi. Secondo gli investigatori l’uomo pare si facesse offrire omaggi e consumazioni nei locali in cambio di “soffiate” sugli interventi delle forze dell’ordine. Lunga fila di condanne, comprese tra 1 anno e 2 mesi e 1 anno e 8 mesi anche per traffico e smaltimento illecito di amianto. Si tratta in tutto cinque persone: Tra le condanne spicca anche quella ad un anno di carcere, per spaccio di cocaina per uno degli imputati.