Controlli a tappeto della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Brescia in vista dell’apertura della stagione venatoria. Negli ultimi tre mesi sono state intensificate le verifiche sui titolari di porto e detenzione di armi, con un bilancio significativo: 44 provvedimenti di revoca e oltre 300 armi sottratte ai proprietari non più in possesso dei requisiti di legge.
I numeri dell’operazione
Secondo quanto comunicato dalla Questura, nel corso del 2025 sono stati adottati:
- 29 revoche di porto d’arma per uso caccia;
- 15 revoche di porto d’arma per uso sportivo;
- 304 armi da fuoco sottoposte a sequestro amministrativo;
- 13 machete e sciabole e 679 munizioni ritirate.
Le armi tolte ai legittimi proprietari sono state affidate a persone di fiducia o a esercizi autorizzati per la successiva vendita.
Diffide e certificati medici
Parallelamente, l’Ufficio Armi della Questura ha inviato 56 diffide ai titolari di porto d’arma in scadenza o autorizzazione alla detenzione, sollecitando la consegna del certificato medico obbligatorio entro 60 giorni. Al momento, 15 situazioni sono state sanate, mentre per le restanti 41 si attende la scadenza dei termini.
Le cause delle revoche
Alla base dei provvedimenti ci sono la perdita dei requisiti soggettivi o psico-fisici: dai casi di guida in stato di ebbrezza a reati violenti come lesioni personali, fino a episodi di litigiosità familiare o di vicinato.
La cornice normativa
Il rafforzamento dei controlli è frutto anche dell’adeguamento alle norme europee introdotte con la Direttiva 853/2017, recepita in Italia dal D.Lgs. 104/2018, che mira a uniformare la regolamentazione della detenzione di armi nei Paesi UE.
Il Questore di Brescia, Paolo Sartori, ha sottolineato come la costante attività di verifica rappresenti una garanzia di sicurezza pubblica: “È dovere delle istituzioni intervenire con decisione ogni volta che i requisiti vengono meno”.