Nemmeno il tempo di ottenere la fiducia del Parlamento che il Governo Draghi si trova alle prese con l’allarme del Cts in merito alla diffusione del virus, in particolar modo con riferimento alle varianti che già sono costate l’avvio della stagione sciistica.

I fronti su cui è al lavoro il nuovo Esecutivo sono due: zone rosse e accelerazione della campagna vaccinale.

Sul primo fronte sembra scartata l’idea di un nuovo lockdown duro come proposto ad esempio da Walter Ricciardi non senza polemiche. La linea che sembra prevalere è quella di chiusure localizzate di intere aree decise a livello locale. Questo potrebbe significare, almeno stando ai numeri ben poco felici degli ultimi periodi, che anche la nostra Brescia rischia una nuova stretta.

Proprio per il diramarsi delle varianti appaiono difficili nuovi allentamenti, anzi il Governo potrebbe rivalutare i parametri delle varie fasce di colori. Rimangono però sul tavolo di Draghi le richieste delle varie categorie per dar loro respiro come ad esempio l’apertura serale dei ristoranti in fascia gialla e a pranzo in quella arancione. Attese decisioni anche sullo sport per palestre e piscine, oltre che sul mondo dello spettacolo con cinema e teatri che rischiano di non aver più la forza di riaprire.

C’è sicuramente attesa tanto per le decisioni, quanto per come Mario Draghi deciderà di procedere dal punto di vista formale e non soltanto.